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giovedì 23 maggio 2019

Salute: cresce uso biotecnologie nel trattamento dell'artrosi precoce =

(AGI) - Sorrento, 23 mag. - L'uso delle biotecnologie in ortopedia continua a dare risultati soddisfacenti e il numero dei pazienti che ha evitato l'intervento chirurgico nel 2018 e' in continua crescita. E' quanto emerge dal 50esimo congresso degli Ortopedici Ospedalieri d'Italia (OTODI) in corso di svolgimento a Sorrento. Acido ialuronico, fattori di crescita e cellule staminali danno risultati soddisfacenti e in pochi anni potrebbero sostituire fino al 35 per cento delle operazioni chirurgiche. Basti pensare che sui giovani colpiti da preartrosi l'ortopedico ricorre quasi sempre alle cellule staminali. Ad oggi, oltre il 40 per cento dei soggetti (50 per cento maschi e 50 per cento femmine) trattati con Prp (Plasma ricco di piastrine) viscosupplementazione, campi magnetici, riabilitazione ha ottenuto significativi miglioramenti. "Il processo degenerativo delle articolazioni - sottolinea Giuseppe Monteleone, presidente del congresso - spesso inizia in maniera insidiosa con fastidiosi 'doloretti' saltuari o sotto stress. Fino a pochi anni fa si tendeva a sottovalutare la patologia inducendo i pazienti a terapie saltuarie sintomatologiche e a cambiare le proprie abitudini di vita adattandole alla patologia e riducendo la richiesta funzionale dell'articolazione 'consumata', in attesa di una terapia sostitutiva articolazione con una protesi meccanica". La societa' moderna, piu' attenta al fitness o comunque con ritmi di vita convulsi, rende spesso inaccettabili queste limitazioni. Esiste quindi una vasta popolazione con problemi articolari, anche invalidanti, ma che non hanno ancora l'indicazione alla protesizzazione. "In tutti questi casi una possibilita' ormai realistica ed accessibile - consiglia l'ortopedico - sono le infiltrazioni articolari con svariate sostanze che possono rallentare li'evoluzione artrosica e ridurre la sintomatologia dolorosa. La premessa necessaria e' che esistono moltissimi farmaci o preparati autologhi da poter infiltrare". L'ultima frontiera del trattamento rigenerativo e' il trattamento con cellule staminali o di cellule mesenchimali attivate. Le tecniche moderne di prelievo dal sangue periferico o dal tessuto adiposo hanno minimizzato l'invasivita' del prelievo rendendo applicabile questa tecnica a un numero elevato di persone in ambito di day surgery o addirittura ambulatoriale. Il trattamento con farmaci biologici e' in grado di rallentare la degenerazione articolare e pertanto ritardare la sostituzione protesica. L'Italia, in particolari campi come la rigenerazione ossea e cartilaginea, si pone ai vertici europei e mondiali. (AGI)Red/Pgi 16:51 23-05-19

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