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giovedì 29 agosto 2019

= IL PUNTO = Brexit: rivolta contro BoJo, e' corsa contro il tempo =

GIOVEDÌ 29 AGOSTO 2019 20.41.38


= IL PUNTO = Brexit: rivolta contro BoJo, e' corsa contro il tempo =

(AGI) - Roma, 29 ago. - La battaglia sulla Brexit e' cominciata: dopo lo shock provocato dalla decisione di Boris Johnson di chiudere il Parlamento, sia i sostenitori del Remain che i fautori di un'uscita negoziata dall'Ue hanno aperto un fronte politico e giudiziario contro il premier britannico, la cui leadership dei Tory paga adesso alcune importanti defezioni. La prima a lasciare la carica e' stata Ruth Davidson, leader dei conservatori in Scozia, considerata determinante per recuperare elettori ai Tory a nord del Vallo di Adriano. "Il modo piu' semplice per evitare una Brexit senza accordo, e' votare un accordo", ha detto. Poi, e' arrivato il passo indietro del capogruppo dei Tory alla Camera dei Lord, George Young: "Non mi hanno convinto - ha spiegato in una lettera - i motivi forniti per questa decisione, che credo rischi di minare il ruolo fondamentale del Parlamento, in un momento decisivo della nostra storia, e rafforza la visione che il governo potrebbe non avere la fiducia della Camera per la sua politica sulla Brexit". George Young e' un parlamentare di lungo corso, al servizio di ogni governo conservatore, da Margaret Thatcher in poi. BoJo, successore di Theresa May, ha disconosciuto l'accordo da lei raggiunto con l'Ue, chiedendo di rinegoziarlo. Il principale punto dolente per Londra riguarda il backstop, il meccanismo per evitare il ritorno alla frontiera fisica tra Irlanda e Irlanda del Nord. Per fare pressioni sull'Ue e convincerla a tornare sui suoi passi, il premier continua a minacciare l'uscita senza accordo il 31 ottobre. In quest'ottica si inserisce la sospensione dei lavori parlamentari fino al 14 ottobre richiesta dal governo, una mossa per togliere spazio di manovra al Parlamento che in maggioranza vuole evitare il no-deal. L'opposizione si rivolge alla giustizia e al tempo stesso studia le tattiche parlamentari per infliggere uno schiaffo al premier. A Edimburgo e' attesa per domani l'udienza sull'ordinanza, richiesta da diversi deputati del Partito nazionalista scozzese (Snp) guidati da Joanna Cherry. Un tentativo analogo di bloccare la sospensione dei lavori parlamentari e' in corso presso l'Alta Corte di Belfast, in Irlanda del Nord. Il leader dei laburisti, Jeremy Corbyn, ha assicurato che martedi' prossimo, alla ripresa dei lavori parlamentari, cerchera' di "fermare politicamente" Johnson. La carta della sfiducia verra' giocata al "momento appropriato", ha aggiunto. "Quello che faremo - ha spiegato - e' cercare di fermarlo politicamente martedi' con un procedimento parlamentare per legiferare in modo da impedire una Brexit no-deal e anche di impedirgli di chiudere il Parlamento in un momento cosi' cruciale". Fab/Sca/All (Segue) 292041 AGO 19 NNNN
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= IL PUNTO = Brexit: rivolta contro BoJo, e' corsa contro il tempo (2)=

(AGI) - Roma, 29 ago. - La battaglia legale vede protagonista fin da ieri Gina Miller, attivista che gia' nel 2016 era riuscita a far affermare il diritto del Parlamento a discutere della Brexit. Attaccando il piano "cinico e codardo" di BoJo, la Miller ha chiesto con urgenza all'Alta Corte una revisione giuridica della sospensione dei lavori parlamentari: "Sebbene la pratica sia costituzionalmente accettabile nel Regno Unito, mai nessun premier nella storia moderna ha tentato di usarla in maniera cosi' sfacciata", ha denunciato, parlando di "un giorno nero per la democrazia". Intanto, ha superato 1,5 milioni di firme la petizione promossa contro la decisione del premier britannico. Per i firmatari, "il Parlamento non deve essere sospeso o sciolto a meno che, e fino a quando, l'Articolo 50 non sia stato esteso a sufficienza o l'intenzione del Regno Unito di uscire dall'Ue non sia stata annullata". L'Ue si prepara a un eventuale, sempre piu' probabile, no-deal. Bruxelles "continuera' a proteggere gli interessi dei suoi cittadini e imprese, cosi' come le condizioni per la pace e la stabilita' sull'isola di Irlanda. E' nostro dovere e nostra responsabilita'", ha scritto su Twitter il capo-negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier. Christine Lagarde, futura presidente della Bce, e' ottimista: "Nel complesso", ha detto, "sono certa che le misure adottate finora hanno limitato l'impatto dell'uscita del Regno Unito dall'Ue sull'accesso ai servizi finanziari nell'area dell'euro". (AGI) Fab/Sca/All 292041 AGO 19 NNNN   

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