LA CINA HA RISPARMIATO 10 MILIARDI DI DOLLARI DALL'INIZIO DELL'ANNO ACQUISTANDO PETROLIO DA RUSSIA, IRAN E VENEZUELA- Reuters
La Cina ha risparmiato quasi 10 miliardi di dollari da gennaio a settembre grazie agli acquisti record di petrolio da Paesi soggetti a sanzioni occidentali. Ciò è evidenziato dai calcoli Reuters basati sui dati dei commercianti e dei tracker delle navi.
L’agenzia rileva che una conseguenza involontaria delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e da altri Paesi contro Russia, Iran e Venezuela è stata quella di ridurre il costo delle importazioni di petrolio per le raffinerie situate in Cina, che è spesso criticata da tali sanzioni “unilaterali”.
Le importazioni a basso prezzo sono state un vantaggio, aumentando la produttività e i margini per il secondo più grande consumatore e raffinatore di petrolio del mondo, in particolare per gli operatori indipendenti più piccoli, e aumentando le redditizie esportazioni di diesel e benzina delle raffinerie statali verso un Paese che si trova ad affrontare sfide economiche.
La Cina ha spedito via mare la cifra record di 2,765 milioni di barili al giorno di petrolio greggio da Iran, Russia e Venezuela nei primi nove mesi del 2023, secondo i dati medi forniti dalle navi cisterna Vortexa e Kpler. I tre Paesi hanno rappresentato un quarto delle importazioni cinesi tra gennaio e settembre, in aumento rispetto al 21% circa nel 2022 e al 12% nel 2020, soppiantando le alternative dal Medio Oriente, dall’Africa occidentale e dal Sud America.
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