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mercoledì 27 aprile 2011

ISTAT (Istituto nazionale di statistica) Nota 30-3-2011 Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali - Gennaio e Febbraio 2011. Emanata dall'Istituto nazionale di statistica.

ISTAT (Istituto nazionale di statistica)
Nota 30-3-2011
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali - Gennaio e Febbraio 2011.
Emanata dall'Istituto nazionale di statistica.
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali - Gennaio e Febbraio 2011.

 Emanata dall'Istituto nazionale di statistica.



Alla fine di febbraio 2011 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica corrispondono al 47,4% degli occupati dipendenti e al 43,5% del monte retributivo osservato.
Nel mese di febbraio l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie è rimasto invariato rispetto al mese precedente ed è aumentato del 2,1% rispetto a febbraio 2010.
I settori che a febbraio presentano gli incrementi maggiori sono: edilizia (+4,6%), militari e difesa (+4,3%); forze dell'ordine (+4,0%); agricoltura; gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi (+3,8% per entrambi i settori). Ministeri, scuola, attività dei vigili del fuoco registrano, invece, gli aumenti più contenuti (+0,6% per tutti e tre i settori).
A febbraio si sono rinnovati quattro contratti tra quelli monitorati dall'indagine: agenzie recapiti espressi, scuola privata laica, attività dei vigili del fuoco sia personale nei livelli sia direttivi.
A febbraio i dipendenti in attesa di rinnovo sono il 52,6%. I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono in media 10,8; l'attesa distribuita sul totale dei dipendenti è di 5,7 mesi.

Retribuzioni contrattuali orarie. Febbraio 2009-febbraio 2011, variazioni percentuali sul mese precedente


Retribuzioni contrattuali orarie. Febbraio 2009-febbraio 2011, variazioni percentuali sullo stesso mese dell'anno precedente


Prospetto 1. Retribuzioni contrattuali. Gennaio-Febbraio 2011, variazioni percentuali (indici in base dicembre 2005=100)


Indici
Variazioni congiunturali
Variazioni tendenziali
gen 2011
feb 2011
gen 2011
feb 2011
gen 2011
feb 2011
gen-feb-11
dic 2010
gen 2011
gen 2010
feb 2010
gen-feb-10
Retribuzioni orarie
115,5
115,5
0,8
0,0
2,1
2,1
2,1
Retribuzioni per dipendente
115,5
115,5
0,8
0,0
2,1
2,1
2,1
 

Retribuzioni contrattuali orarie per settore. Febbraio 2009-febbraio 2011, variazioni percentuali sullo stesso mese dell'anno precedente





Applicazioni contrattuali del mese in corso
L'indice orario delle retribuzioni contrattuali in gennaio è aumentato in termini congiunturali dello 0,8%, per effetto dell'applicazione di numerose clausole contrattuali presentate in dettaglio nel prospetto 2. Nel mese di febbraio gli adeguamenti sono, invece, molto circoscritti e il valore dell'indice è rimasto invariato.

Prospetto 2. Principali applicazioni contrattuali. Gennaio-Febbraio 2011


CONTRATTI
Quota % del monte retributivo sul totale economia
Biennio [a]
Tipologia
Applicazioni contrattuali
Differenze in euro rispetto al mese precedente della retribuzione mensilizzata per dipendente
Differenze orario di lavoro rispetto al mese precedente
Variazione % indice orario rispetto al mese precedente
Gennaio
Agricoltura - Operai
1,846
1
T
21
0
1,5
Legno e prodotti in legno
1,502
3*
T
51
0
3,1
Carta e cartotecnica
0,439
3*
T
49
0
2,5
Energia e petroli
0,301
3*
T
60
0
1,9
Chimiche
1,788
3*
T
57
0
2,7
Gomma e materie plastiche
1,346
3*
T
52
0
2,8
Vetro
0,233
3*
T
42
0
2,2
Ceramica
0,396
3*
T
37
0
1,8
Laterizi e manufatti in cemento
0,239
3*
T
34
0
2,0
Cemento, calce e gesso
0,123
3*
T
48
0
2,4
Metalmeccanica
16,237
3*
T
44
0
2,4
Energia elettrica
0,721
3*
T
51
0
1,9
Edilizia
5,160
3*
T
41
0
2,0
Trasporto merci su strada
1,524
3*
T
40
0
2,1
Servizi di magazzinaggio
0,779
3*
T
42
0
2,3
Servizi a terra aeroporti
0,162
3
T e I
63
0
3,2
Autorimesse e autonoleggio
0,140
3*
T
43
0
2,3
Servizi portuali
0,085
3
T
66
0
3,2
Lavanderia industriale
0,149
3*
T e I
41
0
2,5
Febbraio
Agenzie recapiti espressi
0,016
3*
T
41
0
2,3
 
[a] 1 = primo biennio economico; 2 = secondo biennio economico; 3 = primo e secondo biennio economico 3* = Accordo rinnovato secondo le modalità del nuovo modello contrattuale (durata triennale sia per la parte normativa sia per quella economica) del 22 gennaio 2009.




Confronti tra i settori
Nel mese di febbraio, a fronte di un aumento tendenziale medio del 2,1% (Prospetto 3) i settori che presentano gli incrementi più elevati sono: edilizia (+4,6%), militari e difesa (+4,3%), forze dell'ordine (+4,0%), agricoltura; gomma, plastica e lavorazioni minerali non metalliferi (per entrambi i settori +3,8%). Ministeri, scuola, attività dei vigili del fuoco registrano, invece, le variazioni più contenute (+0,6% per tutti i settori).

Prospetto 3. Retribuzioni orarie contrattuali per raggruppamento principale di contratti. Gennaio-Febbraio 2011, variazioni percentuali (indici in base dicembre 2005=100)


Raggruppamenti principali di contratti [a]
gen 2011
gen 2011
feb 2011
feb 2011
dic 2010
gen 2010
gen 2011
feb 2010
Agricoltura
1,4
3,8
0,0
3,8
Industria
1,9
2,8
0,0
2,8
Estrazione minerali
1,7
3,6
0,0
3,6
Alimentari bevande e tabacco
0,0
2,5
0,0
2,5
Tessili, abbigliamento e lavorazione pelli
0,0
1,4
0,0
1,4
Legno carta e stampa
2,1
3,1
0,0
3,1
Energia e petroli
1,9
3,7
0,0
3,7
Chimiche
2,7
2,7
0,0
2,7
Gomma, plastica e lavorazioni di minerali non metalliferi
2,2
4,1
0,0
3,8
Metalmeccanica
2,4
2,4
0,0
2,4
Energia elettrica e gas
1,4
2,8
0,0
2,8
Acqua e servizi di smaltimento rifiuti
0,0
1,7
0,0
1,7
Edilizia
2,0
4,6
0,0
4,6
SERVIZI PRIVATI
0,2
1,9
0,0
1,9
Commercio
0,0
2,7
0,0
2,7
Trasporti, servizi postali e attività connesse
0,9
1,1
0,0
1,0
Pubblici esercizi e alberghi
0,0
1,7
0,0
1,7
Servizi di informazione e comunicazione
0,0
2,3
0,0
2,3
Telecomunicazioni
0,0
1,9
0,0
1,9
Credito e assicurazioni
0,0
1,3
0,0
1,3
Altri servizi privati
0,1
1,1
0,0
1,1
TOTALE SETTORE PRIVATO
1,1
2,4
0,0
2,4
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
0,0
1,2
0,0
1,2
Comparti di contrattazione collettiva
0,0
0,7
0,0
0,7
di cui Ministeri
0,0
0,6
0,0
0,6
Regioni ed autonomie locali
0,0
0,7
0,0
0,7
Servizio Sanitario Nazionale
0,0
0,7
0,0
0,7
Scuola
0,0
0,6
0,0
0,6
Forze dell'ordine
0,0
4,0
0,0
4,0
Militari - Difesa
0,0
4,3
0,0
4,3
Attività dei vigili del fuoco
0,0
0,6
0,0
0,6
Indice generale
0,8
2,1
0,0
2,1
 
[a] I dipendenti per singolo contratto sono attribuiti a un unico raggruppamento, secondo il criterio della prevalenza.




Copertura contrattuale
Nel mese di gennaio sono stati rinnovati 2 accordi (trasporti merci su strada e servizi di magazzinaggio) e ne sono scaduti 5 (servizi di smaltimento rifiuti privati e municipalizzati, commercio, trasporti marittimi e credito). Nel mese di febbraio, i rinnovi sono stati quattro (agenzia recapiti espressi, scuola privata laica, attività dei vigili del fuoco personale nei livelli e direttivi; questi ultimi due relativi al biennio 2008-2009 e, perciò, nuovamente scaduti) e nessun accordo è cessato. Alla fine di febbraio sono in vigore 36 contratti, che regolano il trattamento economico di circa 6,2 milioni di dipendenti; a essi corrisponde il 43,5% del monte retributivo complessivo. Sono in attesa di rinnovo 42 accordi, relativi a circa 6,9 milioni di dipendenti e a un monte retributivo del 56,5% (Prospetto 4). Le quote di contratti vigenti sono molto differenziate, variando da una copertura totale per il settore agricolo, al 93,4% per l'industria e al 22,3% per i servizi privati. A partire da gennaio 2010 sono scaduti tutti i contratti della pubblica amministrazione.

Prospetto 4. Contratti nazionali in vigore e in attesa di rinnovo alla fine di febbraio 2011 e accordi recepiti nel 2011 per raggruppamento principale di contratti. Quote percentuali


Raggruppamenti principali di contratti [a]
Contratti osservati [b]
Contratti in vigore [c]
Contratti in
Totale
Rinnovati 2011
attesa di rinnovo [c]
Agricoltura
2,0
100,0
0,0
0,0
Industria
36,1
93,4
0,0
6,6
Servizi privati
35,3
22,3
7,2
77,7
Totale settore privato
73,3
59,4
3,5
40,6
Pubblica amministrazione
26,7
0,0
1,1
100,0
Totale economia
100,0
43,5
2,8
56,5
 
[a] I dipendenti per singolo contratto sono attribuiti a un unico raggruppamento, secondo il criterio della prevalenza. L'incidenza di ciascun settore (corrispondente al peso utilizzato per il calcolo degli indici delle retribuzioni contrattuali) è determinata sulla base dei relativi monti retributivi contrattuali (retribuzione media per numero di occupati dipendenti) riferiti al mese di dicembre 2005, che è assunto come valore di base.
[b] Incidenza di ciascun settore (corrispondente al peso utilizzato per il calcolo degli indici delle retribuzioni contrattuali) determinata sulla base dei relativi monti retributivi contrattuali (retribuzione media per numero di occupati dipendenti) riferiti al mese di dicembre 2005, che è assunto come valore di base.
[c] Incidenze percentuali dei contratti rispetto al monte retributivo contrattuale del settore di appartenenza. Per l'agricoltura si fa riferimento alle scadenze normative quadriennali valevoli a livello nazionale.

L'indagine sulle retribuzioni contrattuali permette di calcolare la quota dei contratti collettivi nazionali di lavoro che resterebbe in vigore nel semestre successivo nell'ipotesi di assenza di rinnovi. L'incidenza dei contratti collettivi in vigore rilevata a febbraio 2011 in termini di monte retributivo contrattuale si manterrebbe costante anche nel mese successivo (43,5%). Da aprile 2011 subirebbe una lievissima flessione per poi mantenersi costante fino ad agosto (Prospetto 5).

Prospetto 5. Quota di contratti nazionali che rimarrebbero in vigore in assenza di rinnovi per raggruppamento principale di contratti. Marzo-Agosto 2011, proiezione delle quote percentuali [a]


Raggruppamenti principali di contratti [b]
Contratti in vigore
mar 2011
apr 2011
mag 2011
giu 2011
lug 2011
ago 2011
Agricoltura
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Industria
93,4
93,4
93,4
93,4
93,4
93,4
Servizi privati
22,3
21,7
21,7
21,7
21,7
21,7
Totale settore privato
59,4
59,1
59,1
59,1
59,1
59,1
Pubblica amministrazione
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Totale economia
43,5
43,3
43,3
43,3
43,3
43,3
 
[a] Incidenze percentuali rispetto al proprio settore, determinate sulla base dei monti retributivi contrattuali.
[b] I dipendenti per singolo contratto sono attribuiti a un unico raggruppamento, secondo il criterio della prevalenza.




Proiezioni dell'indice
L'indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l'intera economia, proiettato per tutto l'anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di febbraio 2011, registrerebbe nel 2011 un incremento dell'1,7%.
Con riferimento al semestre marzo-agosto, in assenza di rinnovi, il tasso di crescita tendenziale dell'indice generale diminuirebbe progressivamente dal 2,0% di marzo all'1,6% di agosto (Prospetto 6). Nell'interpretare questi risultati si deve tenere conto dell'incidenza dei contratti scaduti o in scadenza presentati nel Prospetto 5.

Prospetto 6. Retribuzioni contrattuali per raggruppamento principale di contratti. Proiezioni marzo-agosto 2011, variazioni percentuali tendenziali (indici in base dicembre 2005=100) [a]


Raggrupamenti principali di contratti [b]
mar 2011
apr 2011
mag 2011
giu 2011
lug 2011
ago 2011
Media del semestre mar-ago 2011 [c]
Media annua 2011 [a]
Agricoltura
3,8
3,8
1,4
1,4
1,4
1,4
2,2
2,2
Industria
2,8
2,6
2,4
2,2
2,2
2,2
2,4
2,4
Servizi privati
1,8
1,8
1,8
1,8
1,7
1,7
1,8
1,6
Totale settore privato
2,3
2,3
2,1
2,0
1,9
1,9
2,1
1,9
Pubblica amministrazione
1,2
0,9
0,9
0,9
0,6
0,6
0,9
0,7
Totale economia
2,0
1,8
1,8
1,7
1,6
1,6
1,8
1,7
 
[a] Gli indici e le relative variazioni sono stati calcolati sulla base degli aumenti programmati dai contratti nazionali vigenti alla fine di febbraio 2011 e alle proiezioni per i restanti mesi dell'anno.
[b] I dipendenti per singolo contratto sono attribuiti a un unico raggruppamento, secondo il criterio della prevalenza.
[c] Tasso di variazione tra la media del semestre e la media dello stesso periodo a distanza di un anno.




Tensione contrattuale
A seguito dei rinnovi e delle scadenze registrate nel mese di gennaio, nell'insieme dell'economia la quota di dipendenti in attesa di rinnovo è pari al 52,9%, con un deciso incremento rispetto a dicembre 2010, quando erano il 37,2%. A febbraio la quota presenta una lieve diminuzione (52,6%). I mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a gennaio 2011 sono in media 10,0, in riduzione rispetto a dicembre 2010, quando erano 14,5. A febbraio 2011 si osserva un aumento di questo indicatore sia rispetto al mese precedente (10,8 mesi) sia riguardo a febbraio 2010 (7,0 mesi). L'attesa media distribuita sul totale dei dipendenti a febbraio 2011 è di 5,7 mesi, con un lieve incremento, rispetto a gennaio (5,3 mesi) e significativo rispetto a un anno prima (3,1 mesi).
L'andamento di tali indicatori, che consentono di monitorare la tensione contrattuale per l'intera economia, è presentato nei successivi grafici, che riportano la quota di dipendenti con contratto scaduto e la durata (in mesi) della vacanza contrattuale, sia per coloro che attendono il rinnovo (indicatore specifico), sia per l'insieme dei dipendenti appartenenti al settore di attività economica di riferimento (indicatore generico).

Figura 1. Indicatori di tensione contrattuale. Dipendenti in attesa di rinnovo: totale economia - Febbraio 2009-Febbraio 2011, valori percentuali


Figura 2. Indicatori di tensione contrattuale. Durata in mesi della vacanza contrattuale:totale economia - Febbraio 2009-Febbraio 2011








Note informative
I numeri indice delle retribuzioni contrattuali

Nell'ambito del sistema di informazioni di carattere congiunturale sul mercato del lavoro, l'Istat produce indicatori mensili sulle "retribuzioni contrattuali", determinati sulla base delle misure tabellari previste negli accordi collettivi nazionali di lavoro. Tali indicatori fanno riferimento ad un concetto di "prezzo" della prestazione di lavoro alle dipendenze, diverso da quello relativo alle retribuzioni complessive o di fatto rilevate presso le imprese, in quanto riferito ad un collettivo di lavoratori costante e caratterizzato da una composizione fissa per qualifica e per livello di inquadramento contrattuale. Ne deriva che gli indici delle retribuzioni contrattuali, al contrario di quelli delle retribuzioni di fatto, non sono influenzati da variazioni nella composizione degli occupati, da specificità aziendali, dalla quantità di ore effettivamente lavorate e dalla corresponsione di specifiche voci retributive di carattere non continuativo (arretrati, una tantum, ecc.).
I numeri indice delle retribuzioni contrattuali per dipendente forniscono una misura delle variazioni dei compensi che spetterebbero, nell'arco di un anno, ai lavoratori dipendenti, nell'ipotesi che essi siano presenti al lavoro in tutti i giorni lavorativi durante i quali la prestazione lavorativa è contrattualmente dovuta e per le ore previste. La retribuzione viene espressa in forma "mensilizzata", cioè calcolata come dodicesimo della retribuzione spettante nell'arco di un anno. I contratti prendono a riferimento i rapporti di lavoro dipendente a tempo pieno, senza considerare alcuna detrazione per eventuali periodi di assenza, né altre motivazioni che giustifichino una riduzione dei compensi previsti contrattualmente. L'indagine tiene conto degli elementi retributivi aventi carattere generale e continuativo - paga base, indennità di contingenza, importi per aumenti periodici di anzianità, indennità di turno ed altre eventuali indennità di carattere generale (nei comparti in cui essi assumono rilevanza), premi mensili; comprende quindi le mensilità aggiuntive e le altre erogazioni regolarmente corrisposte in specifici periodi dell'anno. Sono invece esclusi i premi occasionali, gli straordinari, gli effetti sanciti dalla contrattazione decentrata e gli importi corrisposti a titolo di arretrati e una tantum. Di questi due ultimi importi si tiene conto annualmente per la determinazione delle retribuzioni annue contrattuali di competenza.
Si deve segnalare che gli importi che corrispondono all'istituto contrattuale definito "elemento di garanzia retributiva" o istituti assimilabili non sono inclusi nel computo degli indici contrattuali. Sulla base delle clausole che introducono tale elemento, a partire dal 2010, in diversi contratti collettivi, risulta che esso supplisce alla contrattazione di secondo livello, ove questa non sia presente, ma senza presentare caratteristiche di generalità ed estensione a tutti i lavoratori. Allo stato attuale, sembra quindi preferibile assimilarlo alle componenti retributive definite dalla contrattazione decentrata.
I numeri indice della durata contrattuale del lavoro forniscono una misura mensilizzata delle variazioni della quantità di lavoro che i dipendenti sono tenuti a prestare per contratto nel corso dell'anno. Analogamente, ai precedenti anch'essi sono basati a livello elementare sul numero di ore dovute per contratto nell'intero anno, al netto delle ore retribuite ma non lavorate per ferie, festività e permessi retribuiti stabiliti dagli accordi.
L'indice delle retribuzioni orarie contrattuali, ottenuto come rapporto tra ciascun indice elementare delle retribuzioni e il corrispondente indice della durata contrattuale, misura mensilmente le variazioni della retribuzione contrattuale da corrispondere ai lavoratori dipendenti per ciascuna unità di tempo nella quale il lavoro deve essere contrattualmente prestato.
Per la costruzione dei "numeri indice elementari" (riferiti, cioè, a ciascuna categoria di inquadramento), la retribuzione di ciascun mese viene rapportata alla corrispondente retribuzione riferita al periodo assunto come base (nel caso specifico dicembre 2005). Gli indici elementari vengono quindi aggregati (distintamente per ciascuno dei tipi indicati) per calcolare indici medi per qualifica (operai, impiegati, complesso), comparto, settore, ecc., sino alla costruzione dell'indice generale.
A partire da aprile 2009 l'Istituto nazionale di statistica ha avviato la pubblicazione della nuova serie dell'indice delle retribuzioni contrattuali con base di riferimento dicembre 2005=100. Per maggiori dettagli si veda la nota 7 aprile 2009 I numeri indice delle retribuzioni contrattuali: le nuove serie in base dicembre 2005 =100.
Gli indici delle retribuzioni contrattuali sono calcolati e resi disponibili agli utilizzatori secondo due distinte modalità di classificazione e aggregazione: a) per contratti e raggruppamenti di contratto; b) per attività economica sulla base della classificazione Ateco 2007. Nel comunicato stampa mensile e in tutte le altre forme di diffusione gli indici delle retribuzioni contrattuali sono pubblicati secondo la prima modalità di presentazione: i singoli contratti sono attribuiti ai diversi raggruppamenti secondo l'attività economica prevalente all'interno di ciascun contratto (ad es: il contratto dei metalmeccanici è attribuito per intero al raggruppamento "industria").
Rispetto alla precedente base, l'articolazione dei raggruppamenti ha subito delle modifiche per tenere conto di importanti novità presenti nella nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che comportano una diversa collocazione di alcune attività nell'industria o nei servizi. Le principali modifiche riguardano il contratto "gestione e smaltimento rifiuti", entrato a fare parte del raggruppamento "industria", e quelli associati all'attività dell'editoria e giornalistica che sono stati collocati nel nuovo raggruppamento "servizi di informazione e comunicazioni". Gli indici sono disponibili anche per gruppo, divisione e sezione di attività economica (definite nella nuova classificazione Ateco 2007). In questa seconda modalità di calcolo, l'incidenza del singolo contratto nel gruppo, divisione o sezione dell'Ateco è quella ricostruita in base a una tabella di corrispondenza tra Ateco e contratti, che rispecchia la distribuzione dei dipendenti per contratto e per attività economica dell'impresa. Ad esempio, il contratto dei metalmeccanici contribuisce all'indice di un determinato gruppo Ateco in base al peso (misurato dal monte retributivo) che i lavoratori cui viene applicato tale contratto hanno sull'occupazione dipendente complessiva di quel gruppo.
Per ogni settore di attività economica i contratti collettivi nazionali di lavoro considerati nella rilevazione sono i più rappresentativi in termini di numero di occupati. Nel selezionarli si utilizza, in generale, il criterio di inserire solo quelli che assumono un ruolo di guida rispetto agli altri del medesimo settore, poiché ai secondi vengono applicati sostanzialmente gli stessi miglioramenti economici di base, eventualmente con limitati sfasamenti temporali. Tale criterio trova poi rispondenza nella definizione del sistema di ponderazione che attribuisce la dinamica del contratto leader all'insieme dei dipendenti appartenenti ai contratti da esso rappresentati.
Complessivamente i contratti rilevati dall'indagine sono 76 a cui corrispondono 78 differenti comparti di contrattazione. Nel caso dei comparti dell'agricoltura e delle costruzioni, accanto al contratto nazionale viene considerato quello provinciale, le cui clausole danno luogo a una componente retributiva che è parte integrante di quella contrattuale. L'indagine segue, per ciascun contratto considerato, le retribuzioni lorde per tutte le categorie di inquadramento del personale dipendente previste, ad eccezione di quelle degli apprendisti e di tutte le figure dei dirigenti. È tuttavia opportuno sottolineare che per la pubblica amministrazione i contratti relativi alle figure dirigenziali, pur non entrando nel calcolo degli indici, sono monitorati mensilmente, allo scopo di realizzare specifici indicatori relativi all'insieme di tutte le figure presenti in ciascun comparto contrattuale pubblico. È importante sottolineare che soltanto a partire da gennaio 2009, la serie nella nuova base produce gli effetti giuridici che le norme vigenti ricollegano agli indici calcolati dall'Istat. La nota informativa già citata contiene nell'appendice C i coefficienti di raccordo tra le serie in base dicembre 2000 e quelle in base dicembre 2005. Essi devono essere utilizzati come coefficienti per cui dividere i numeri indice in base dicembre 2000 al fine di renderli confrontabili per il periodo antecedente al gennaio 2005 con quelli in nuova base.

Le proiezioni dell'indice

Il comunicato stampa presenta anche una proiezione degli indici delle retribuzioni per i sei mesi successivi a quello di riferimento. Tutti i rinnovi contrattuali fissano, con riferimento ad almeno un biennio, i tempi e gli importi delle diverse tranches dei miglioramenti retributivi concordati (oltre alle decorrenze e alle misure di eventuali altre variazioni economiche dovute a scatti di anzianità, indennità varie o modifiche della durata contrattuale del lavoro). Pertanto, al momento della ratifica di un nuovo contratto collettivo nazionale è possibile calcolare, con riferimento al singolo comparto contrattuale, le retribuzioni mensilizzate relative ai mesi successivi e gli indici mensili ad esse associati. Ne deriva che gli indici proiettati per i mesi futuri rappresentano la dinamica retributiva contrattuale già acquisita ad uno specifico momento, alla quale andranno ad aggiungersi gli aumenti eventualmente definiti da contratti rinnovati successivamente. In linea generale, la proiezione è tanto più rappresentativa dell'evoluzione effettiva che le retribuzioni contrattuali registreranno, quanto più è contenuta la quota di accordi già scaduti o che giungeranno a scadenza nei mesi a cui si riferisce la proiezione stessa.

Indicatori di tensione contrattuale

Il grado di tempestività con cui le scadenze contrattuali vengono rispettate costituisce uno degli aspetti più significativi del funzionamento del sistema delle relazioni industriali e, d'altro canto, i mancati rinnovi sono spesso all'origine di conflitti di lavoro. Le informazioni raccolte tramite l'indagine sulle retribuzioni contrattuali permettono di calcolare mensilmente la quota dei dipendenti che attendono il rinnovo del contratto e i mesi di vacanza contrattuale per dipendente. Quest'ultimo indicatore è proposto in due varianti: la prima è definita come rapporto tra il monte dei mesi di vacanza contrattuale (calcolato come ammontare complessivo di mesi di vacanza contrattuale per l'insieme dei dipendenti in attesa di rinnovo) e i dipendenti coinvolti direttamente (indicatore specifico); la seconda è pari al rapporto tra il medesimo monte e il totale dei dipendenti appartenenti al settore di attività economica di riferimento (indicatore generico). In sostanza la quota di dipendenti in attesa di rinnovo misura la diffusione della condizione di vacanza contrattuale (quante persone sul totale sono prive di un contratto in vigore), mentre l'indicatore di attesa specifico (mesi di vacanza contrattuale per dipendente in attesa di rinnovo) ne quantifica l'intensità (quanta è lunga l'attesa per chi aspetta). L'indicatore generico (mesi di vacanza contrattuale per dipendente) sintetizza i due precedenti in un indicatore che misura lo stato di tensione contrattuale complessivo del sistema delle relazioni industriali.




Glossario
Classificazione per raggruppamento principale di contratti e comparto di contrattazione: modalità di presentazione che prevede l'assegnazione dei contratti ai diversi raggruppamenti secondo l'attività economica prevalente all'interno di ciascun contratto. I raggruppamenti principali ricalcano lo schema di classificazione delle attività economiche Ateco 2007; nell'ambito dei raggruppamenti sono presentate, inoltre, specifiche aggregazioni riguardanti i comparti di contrattazione.

Dipendente: lavoratore con rapporto di lavoro alle dipendenze regolare a tempo pieno con l'esclusione delle figure dirigenziali e apprendisti.

Durata media della vacanza contrattuale: ammontare complessivo dei mesi di vacanza contrattuale per l'insieme dei dipendenti in attesa di rinnovo rapportato ai dipendenti direttamente coinvolti (indicatore specifico), oppure al totale dei dipendenti appartenenti al settore di riferimento (indicatore generico).

Durata contrattuale del lavoro: ore di lavoro che devono essere effettuate, per contratto, dai lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro a tempo pieno, al netto di quelle che vengono retribuite senza essere lavorate, per ferie, festività e permessi retribuiti di diversa natura (riduzione annua del lavoro, recupero festività soppresse, studio, assemblea). Ogni variazione di questi ultimi elementi modifica l'indicatore.

Retribuzione contrattuale mensilizzata: dodicesima parte della retribuzione annua calcolata con riferimento alle misure tabellari stabilite dai contratti per il mese considerato, tenendo conto, in ciascun mese, degli elementi retributivi aventi carattere generale e continuativo: paga base, indennità di contingenza, importi per aumenti periodici di anzianità, indennità di turno ed altre eventuali indennità di carattere generale (nei comparti in cui assumono rilevanza), premi mensili, mensilità aggiuntive e altre erogazioni corrisposte regolarmente in specifici periodi dell'anno.

Retribuzione contrattuale oraria: retribuzione contrattuale rapportata alla durata contrattuale del lavoro (espressa in ore). Essa varia sia quando si modificano le misure tabellari sia quando intervengono cambiamenti dell'orario di lavoro stabilito dai contratti.

Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese/periodo precedente.

Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese/periodo dell'anno precedente.

Variazione di periodo: variazione percentuale delle medie degli indici delle retribuzioni orarie o per dipendente dal mese di gennaio al mese di emissione del comunicato stampa rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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