ISTAT:CODACONS, 1 ITALIANO SU 4 E' POVERO IL GOVERNO SI SVEGLI =
(AGI) - Roma,23 mag. - Circa un quarto degli italiani (il 24,7%
della popolazione, piu' o meno 15 milioni) "sperimenta il
rischio di poverta' o di esclusione sociale". Si tratta di dati
drammatici resi noti oggi dall'Istat nel suo rapporto annuale.
Il Codacons chiede "al Governo di svegliarsi". Invece "di
occuparsi di dove mettere i ministeri, il Presidente del
Consiglio farebbe bene a farli lavorare di piu' e a cambiare le
loro priorita', mettendo al primo posto la difesa degli
stipendi, dei salari e delle pensioni. E' evidente, infatti,
che se al 40% dei dipendenti non vengono nemmeno rinnovati i
contratti scaduti, le famiglie continueranno a restare sul
lastrico".
Per questo, continua il Codacons, il Governo dovrebbe
cominciare a dare il buon esempio, adeguando all'inflazione
tutti i contratti della pubblica amministrazione che, invece,
ha sciaguratamente bloccato per ben 3 anni.
Inoltre questi dati - continua- dimostrano che con la
vecchia social card il Governo ha dato l'elemosina di 40 euro
al mese ad appena il 4% di questi italiani che secondo l'Istat
sperimentano il rischio poverta'. Una vergogna, a cui si
aggiunge la beffa di aver pure deciso, successivamente, di
smantellare la struttura messa in piedi per l'assegnazione
della social card, che vedeva il coinvolgimento di Inps e Poste
Italiane, annullando in pratica quel poco di buono che era
stato fatto. (AGI)
Bru
231516 MAG 11
NNNNISTAT: DI PIETRO, BERLUSCONI RUBA FUTURO DEI GIOVANI =
Roma, 23 mag. - (Adnkronos) - "Sono circa 15 milioni di
cittadini che non ce la fanno a tirare avanti, e rischiano in futuro
di stare anche peggio. La crisi non c'entra, anche questo chiarisce il
rapporto dell'Istat. E' l'alibi che usa Berlusconi per giustificare il
suo fallimento scaricando come sempre le sue colpe''. E' quanto scrive
il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog.
''Il vero problema - prosegue Di Pietro - e' che la nostra e'
l'economia cresciuta meno tra tutte quelle europee nell'intero
decennio 2001-2011. La traduzione terra terra di questi discorsi
tecnici e' semplice: l'Italia e' vicinissima al disastro e il suo
governo non ha fatto e non fa nulla per impedirlo. Fa sempre e solo
propaganda, sia quando ciancia di 'sferzate all'economia' che restano
sempre lettera morta, sia quando il premier fa promesse folli e
costosissime come quella del trasferimento dei ministeri a Milano".
"Stamattina a Roma hanno manifestato i lavoratori dei call
center, che rischiano di essere messi in mezzo a una strada perche' le
aziende hanno deciso di localizzare. Sono loro gli italiani di cui
parla l'Istat, quelli sulla soglia della poverta' o peggio. Sono
spesso giovani a cui l'avidita' delle aziende e l'inerzia colpevole di
questo governo sta rubando non solo il presente ma anche il futuro. Il
caimano, ormai lo hanno capito tutti, se ne sta per andare, ma quanto
durera' il declino? L'Italia non puo' permettersi di continuare a
vegetare per altri due anni, altrimenti le conseguenze saranno
terribili. Non bisogna solo cambiare strada, ma bisogna cambiarla
prima che sia tardi'', conclude Di Pietro.
(Pol-Mon/Pn/Adnkronos)
23-MAG-11 15:09
NNNNISTAT: LA PSICOLOGA, POVERTA' INNESCA ANSIA, RISCHIAMO DEPRESSIONE SOCIALE =
PAURA DI NON FARCELA SI TRASFORMA IN PANICO, PATOLOGIE AUMENTANO
A MACCHIA D'OLIO
Roma, 23 mag. - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - "Se il rischio
poverta' riguarda sette milioni di italiani, come ha comunicato oggi
l'Istat, cio' che ci sta per travolgere, ma i segnali erano chiari ed
evidenti gia' da tempo, e' la depressione sociale. Di questo ci
ammaleremo, chi piu', chi meno. Chi sperimenta la poverta'
difficilmente non vivra' da depresso e chi ne sara' solo sfiorato
dovra' comunque vedersela con una forte ansia e con la paura che tutto
possa cambiare da un momento all'altro". Paola Vinciguerra, psicologa
e psicoterapeuta che con la sua Associazione europea disturbi da
attacchi di panico sta portando avanti una serie di studi su come la
popolazione sta reagendo alla crisi economica, si dice molto
preoccupata dopo gli ultimi dati Istat che descrivono un'Italia
sostanzialmente ferma da moltissimi punti di vista.
"Le patologie della sfera psicologica, ansia, depressione,
attacchi di panico, disturbi ossessivi compulsivi, stanno aumentando a
macchia d'olio tra la popolazione sia giovane sia avanti con l'eta' -
assicura Vinciguerra - Le persone non sono in grado di reagire ai
cambiamenti, non sono pronte, non hanno gli strumenti. Una famiglia
che si trova costretta a cambiare stile di vita per la crisi economica
difficilmente rimarra' unita".
"Si perderanno i coniugi - prosegue - ognuno dei due chiuso
nelle proprie preoccupazioni che portano paura, ansia, stati d'animo
negativi; si deprimeranno i figli ai quali nessuno aveva insegnato,
nella maggior parte dei casi, a ricercare gli stimoli per superare una
crisi. Abbiamo educato la generazione dei ragazzi ad avere tutto e
subito, non a lottare per ottenere". (segue)
(Red-Ile/Pn/Adnkronos)
23-MAG-11 15:08
ISTAT: LA PSICOLOGA, POVERTA' INNESCA ANSIA, RISCHIAMO DEPRESSIONE SOCIALE (2) =
(Adnkronos/Adnkronos Salute) - "In questa situazione solo una
famiglia su tre rimane legata e trova la forza proprio nella famiglia
stessa, negli affetti per superare le difficolta' - aggiunge
l'esperta, che e' anche responsabile dell'Uiap, Unita' italiana
attacchi di panico della Clinica Paideia di Roma - E' difficile
ammettere di soffrire di crisi di ansia, e' difficile riconoscere una
depressione e prenderla di petto facendosi aiutare da chi conosce la
via d'uscita".
"Cosi' in ogni famiglia in crisi economica che sperimenta la
poverta' - stima Vinciguerra - almeno un componente rischia di cadere
nella rete degli attacchi di panico e, in persone particolarmente
sensibili e predisposte a disagi psichici, ci puo' essere il rischio
concreto che possano arrivare a commettere gesti estremi come un
suicidio".
"In Inghilterra hanno fatto scendere in campo contro i disagi
della sfera psicologica - fa notare la psicologa - oltre 8.000
psicoterapeuti. Hanno calcolato un alto costo sociale per questo tipo
di patologia della psiche. Le persone devono essere sensibilizzate a
questi problemi e soprattutto bisogna insegnare a prevenire mali come
la depressione", conclude.
(Red-Ile/Pn/Adnkronos)
23-MAG-11 15:11
LAVORO. ISTAT, PD: GOVERNO PENALIZZA DONNE LE RICACCIA IN CASA
(DIRE) Roma, 23 mag. - "Dai dati Istat pubblicati oggi viene
confermato che le donne italiane sono fra le piu' povere in
Europa, quelle che hanno minori opportunita' di far valere
competenze e sapere. Penalizzate dal mercato del lavoro, dalla
scarsita' dei servizi, da leggi cancellate, come quella sulle
dimissioni in bianco. Penalizzate soprattutto da politiche
punitive di questa destra che ha deciso di ricacciare le donne in
casa per poterle utilizzare come ammortizzatore sociale, come
sostituto del welfare che il governo restringe ogni giorno di
piu'". Lo dice la senatrice del Pd Vittoria Franco.
"Lo si vede dalla scippo delle pensioni- continua Vittoria
Franco- elevata l'eta' a 65 anni con la promessa di far tornare
alle piu' giovani vantaggi in servizi di sostegno alla
conciliazione, Tremonti si e' rimangiato tutto. Alle donne
neanche le briciole".
(Com/Rai/ Dire)
15:06 23-05-11
NNNNISTAT:PASSONI,GOVERNO COME ORCHESTRA SU TITANIC CHE AFFONDA
(ANSA) - ROMA, 23 MAG - ''Oggi la fotografia impietosa
dell'Istat, pochi giorni fa Standard & Poors che abbassa
l'outlook sul rating all'Italia. E malgrado cio' ci tocca
ascoltare ancora autorevoli esponenti del Governo che affermano
che l'Italia e' in ripresa, non essendo ne' in recessione ne' in
stagnazione''. Lo dichiara il senatore del Pd Achille Passoni,
componente della Commissione Lavoro.
''Occorre voltare pagina al piu' presto - prosegue -
perche' e' intollerabile assistere allo spettacolo indecente di
questo governo ormai come l'orchestra del Titanic, che continua
a suonare, male, mentre la nave affonda''. ''Quando ci sono 2
milioni di persone che hanno perso il lavoro, e rinunciano a
cercarlo, e nell'ultimo biennio mezzo milione di giovani ha
perso il posto di lavoro, vuol dire che il Governo ha
semplicemente fallito. La disoccupazione giovanile - aggiunge
Passoni - non si contrasta certo solo con la riforma
dell'apprendistato, ma va aggredita la piaga della precarieta',
considerata ineluttabile da questo Governo, e che invece si
batte con un principio molto semplice: il lavoro precario deve
costare piu' di quello stabile. Le forme di contratto piu'
precarizzanti hanno contribuito a portare l'Italia nella
situazione attuale, dunque - conclude Passoni - se non si
restituisce ai giovani la possibilita' di costruire la propria
vita si mina il futuro del Paese, che non potra' contare in
futuro sui risparmi che le famiglie hanno in questi anni eroso a
causa dell'inerzia dei governi di centrodestra''. (ANSA).
SPA
23-MAG-11 15:04 NNNNISTAT : CAMUSSO, RAPPORTO DICE COSE CHE SOSTENIAMO DA TEMPO =
'SFIDA PER PAESE E' OCCUPAZIONE GIOVANI E DONNE'
Milano, 23 mag. - (Adnkronos) - "Il rapporto Istat ci da'
ragione: dice cose che stiamo dicendo da tempo". A commentare cosi' il
rapporto Istat e' il segretario generale della Cgil Susanna Camusso,
oggi a Milano per un convegno alla Societa' Umanitaria. "Abbiamo
sempre sostenuto -continua la Camusso- che il grando problema di
questo paese e' l'occupazione, in particolare giovanile e delle
donne".
"E' questa -prosegue il segretario generale della Cgil- la sfida
che il paese ha davanti. Bisogna smettere di colpevolizzare i
giovani". Riguardo all'erosione del risparmio delle famiglie italiane,
Camusso osserva che "da sempre sosteniamo che il fisco deve avere
equita' e su questo fronte non e' stato fatto assolutamente nulla".
Secondo la Camusso "la strategia del rigore ha scaricato sulle
fasce deboli e sui giovani tutti i costi della crisi".
(Tog/Col/Adnkronos)
23-MAG-11 14:35
NNNNISTAT: LUMIA (PD), ITALIA AFFONDA E BOSSI CURA INTERESSI DI BOTTEGA =
Roma, 23 mag. (Adnkronos) - ''L'Istat scatta una fotografia
drammatica della condizione economica e sociale in cui versa il nostro
Paese e la sola preoccupazione del ministro Bossi e' di spostare le
sedi dei ministeri a Milano! Eccola la politica di un governo e di una
classe dirigente ripiegati sui propri interessi di bottega, mentre il
Paese affonda''. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia.
''L'Italia - aggiunge Lumia - ha bisogno di una guida autorevole
per affrontare in modo serio ed efficace i problemi dei cittadini che
vivono sotto la soglia di poverta', di quelli disoccupati o con un
lavoro precario, degli anziani in condizioni di indigenza, dei giovani
senza futuro e delle imprese in difficolta'''.
(Pol/Col/Adnkronos)
23-MAG-11 14:42
NNNNISTAT: CIA, 6 FAMIGLIE SU 10 'TAGLIANO' SPESA =
PANE, CARNE, FRUTTA E ORTAGGI I PRODOTTI PER I QUALI SI
RISPARMIA DI PIU'
Roma, 23 mag. (Adnkronos) - La Cia rimarca le difficolta' che
hanno costretto gli italiani a rivedere le abitudini alimentari, in
relazione al rapporto annuale dell'Istat sulla situazione del Paese
nel 2010. Risulta in aumento la vendita di prodotti di qualita'
inferiore. Crescono gli acquisti negli hard-discount e si e'
accentuata la rincorsa alle promozioni.
La crisi, il calo del potere d'acquisto e il minor reddito
disponibile hanno costretto gli italiani a ridurre il carrello e a
modificare le abitudini alimentari: cosi' nel 2010 quattro famiglie su
dieci hanno ''tagliato'' la spesa, mentre il 60 per cento, tra rinunce
e necessita', ha dovuto cambiare il menu' e il 35 per cento ha optato
per prodotti di qualita' inferiore. Si e', al contrario, accentuata la
rincorsa alle promozioni ed e' stato un ''boom'' degli acquisti in
punti vendita dove i prezzi sono piu' bassi. E' soprattutto il caso
degli hard-discount, dove le vendite sono cresciute, rispetto al 2009,
di oltre il 10 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana
agricoltori in relazione al Rapporto dell'Istat sulla situazione del
Paese durante lo scorso anno.
Nel 2010 per riempire il carrello alimentare ogni famiglia
italiana ha speso in media al mese 461 euro. Una spesa (che
rappresenta il 18,9 per cento di quella totale e raggiunge
complessivamente i 146 miliardi di euro l'anno) assai diversificata
per aree geografiche: al Nord -afferma la Cia- e' pari a 455 euro, al
Centro a 472 euro, al Sud a 463 euro. Nel contesto dei ''tagli'' al
carrello, la Cia evidenzia che il 42 per cento delle famiglie ha
dovuto ridurre gli acquisti di carne, in particolare quella bovina, il
38 per cento quelli di pane, il 36 per cento quelli di olio d'oliva e
il 35 per cento quelli di vino. Per quanto concerne la scelta di
prodotti di qualita' inferiore, l'orientamento delle famiglie, a
livello nazionale, ha riguardato il pane per il 40,2 per cento, la
carne bovina per il 46,2 per cento, la frutta per il 44,5 per cento,
gli ortaggi per il 39,7 per cento, i salumi per il 32,5 per cento.
(segue)
(Sec/Col/Adnkronos)
23-MAG-11 14:47
NNNNISTAT: DILIBERTO, PAESE IN GINOCCHIO, GOVERNO NON HA PIU' RAGION D'ESSERE =
Roma, 23 mag. - (Adnkronos) - ''Il Paese e' in ginocchio. Il
rapporto Istat fotografa una realta' sociale agghiacciante. La crisi,
totale e strutturale, avanza come un mostro e morde gli italiani piu'
di quanto dicono le cifre''. E' quanto afferma Oliviero Diliberto,
segretario nazionale del Pdci - Federazione della sinistra, a commento
del rapporto annuale dell'Istat.
L'Italia, rileva Diliberto, ''e' ferma, legata a doppia mandata
al palo dell'immobilismo e del declino da un governo che non ha piu'
ragion d'essere, caratterizzato com'e' da scandali, lotte intestine e
personalismi mascherati da politica. La sofferenza dei giovani e delle
famiglie italiane merita un'altra politica e ben altro Esecutivo'',
conclude l'esponente del Pdci.
(Sec-Eca/Opr/Adnkronos)
23-MAG-11 14:22
NNNN(RPT CORRETTA) ISTAT: 800.000 DONNE COSTRETTE A DIMETTERSI PER... =
ISTAT: 800.000 DONNE COSTRETTE A DIMETTERSI PER GRAVIDANZA
(AGI) - Roma, 23 mag. - Nel 2008-2009 circa 800.000 madri
italiane hanno dichiarato che nel corso della loro vita
lavorativa sono state licenziate o messe in condizioni di
doversi dimettere in occasione o a seguito di una gravidanza.
Lo rivela il Rapporto Istat 2010, sottolineando che si tratta
dell'8,7 per cento delle donne che lavorano o hanno lavorato in
passato. A subire piu' spesso questo trattamento, si legge nel
dossier Istat, "non sono e donne delle generazioni piu'
anziane, ma le piu' giovani (il 13,1% delle madri nate dopo il
1973), le residenti nel Mezzogiorno (10,5) e le donne con un
titolo di studio basso (10,4)". E ancora: "le donne che
lavorano o lavoravano come operaie (11,8%), quelle impiegate
nell'industria (11,4), con un partner operaio (11) e con un
basso livello d'istruzione (10,6)". Inoltre, solo 4 madri su 10
tra quelle costrette a lasciare il lavoro ha poi ripreso
l'attivita', ma con valori diversi nel Paese: una su 2 al Nord
e solo poco piu' di una su 5 nel Mezzogiorno. Le interruzioni
imposte dal datore di lavoro riguardano piu' spesso le giovani:
si passa dal 6,8% delle donne nate tra il 1944 e il '53 al 13,1
di quelle nate dopo il 1973. Per queste ultime generazioni, le
'dimissioni in bianco' quasi si sovrappongono al totale delle
interruzioni a seguito della nascita di un figlio.
Infine, le interruzioni prolungate, vale a dire le
uscite dal mercato del lavoro che continuano dopo cinque anni,
sono molto piu' elevate nel Mezzogiorno (77,1% dei casi, contro
il 57,2 nel Nord-est). (AGI)
Gav/Dib/Mot
231238 MAG 11
NNNN
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