ANSA-VATICANO/ 100 senza casa a cena, organizza parrocchia Papa
Parroco S.Anna ed elemosiniere pontificio servono pasti caldi
(di Nina Fabrizio)
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Il menu' era abbondante e quasi da
grandi occasioni. Antipasto misto all'italiana con salumi e
formaggi, lasagna al forno, arrosto con le patate, tiramisu' e
caffe' a chiudere. Se qualcuno aveva richieste diverse si e'
tentato comunque di accontentarle, soprattutto per gli ospiti
musulmani che non mangiano il maiale.
Sono arrivati alla spicciolata, intorno alle 19 di ieri sera,
un centinaio tra poveri e senzatetto, nella sala ristorante del
bar Moretto, su via di Porta Angelica, giusto di fronte a quelle
mura leonine che separano i confini di Roma dalla Citta' del
Vaticano. Un universo misto, popolato da molti stranieri,
diversi i nordafricani, ma anche da italiani, quei nuovi poveri
dall'aspetto decoroso e dignitoso che volentieri non rifiutano
l'offerta di un pasto gratuito trovandosi, vuoi per gli effetti
della crisi, vuoi per l'esiguita' delle pensioni, nella
condizione sempre piu' difficile di mettere la sera qualcosa in
tavola.
Ad accoglierli la titolare del bar Moretto, la signora
Fausta Fedeli, convinta sostenitrice della cena dei poveri con
tutto lo staff dell'esercizio commerciale che, neanche a dirlo,
non ha preteso un centesimo di straordinario per l'iniziativa
realizzata ben oltre il consueto orario di chiusura. E ad
accoglierli e servirli ai tavoli c'erano anche dei "ristoratori"
d'eccezione, don Bruno Silvestrini, il parroco di Sant'Anna, la
parrocchia del Vaticano, e l'elemosiniere del Papa, il polacco
mons. Konrad Krajewski.
E' infatti la chieda di Sant'Anna che ha organizzato, per la
prima volta in queste modalita', la cena come gesto di
solidarieta' e di vicinanza con la titolare del bar Moretto, che
ha messo a disposizione il locale. "Noi cerchiamo sempre di
aiutare le tante persone che passano di qui ogni giorno magari
offrendo una colazione, un panino - spiega Fausta Fedeli
all'ANSA - ma volevamo fare qualcosa di piu', sensibilizzati da
papa Francesco che ogni giorno ci esorta a ricordarci degli
ultimi. Cosi' io ho messo a disposizione la sala e il parroco di
Sant'Anna mi ha rassicurato dicendomi che attraverso la Caritas
lui sapeva come portare da noi i bisognosi di un pasto caldo".
"Mi e' sembrato che le persone siano state contente - prosegue
la titolare del bar -, abbiamo cercato di farle sentire il piu'
possibile quello che sono, delle persone normali. Tutto lo staff
ha partecipato con entusiasmo. Oggi dobbiamo cercare di aiutarci
l'un l'altro perche' nessuno puo' piu' essere sicuro di cio' che ha
e di come sara' il suo futuro".
"Una persona come papa Francesco - osserva volgendo lo
sguardo dal bancone del suo bar verso la cupola di San Pietro -
ci voleva, per riabbracciare un po' tante situazioni che in
questo momento storico, con la crisi, non riguardano solo noi in
Italia ma un po' tutto il mondo. Lui ci aiuta a ricordarci degli
altri". "La cena - conclude - e' stata molto bella, sono cose che
fanno bene al cuore non solo di chi le riceve ma anche di chi le
offre". (ANSA).
Y43-VN
14-GEN-14 19:24 NNNN
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