Translate

giovedì 16 gennaio 2014

Salute: fattori genetici influenzano terapia Bpco =

Salute: fattori genetici influenzano terapia Bpco =(AGI) - Modena, 16 gen. - In una parte della popolazione ci
sono fattori genetici che favoriscono una miglior risposta ai
farmaci beta2 stimolanti nel trattamento delle forme di
riacutizzazione della BPCO- Broncopneumopatia Cronica
Ostruttiva. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno
studio firmato, tra gli altri, anche da un ricercatore
italiano, Leonardo Fabbri, docente dell'Universita' degli studi
di Modena e Reggio Emilia e direttore della Clinica di Malattie
Respiratorie dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Lo studio e' stato pubblicato su Lancet Respiratory Medicine.
(AGI)
red/mld (Segue)
161538 GEN 14

Salute: fattori genetici influenzano terapia Bpco (2)= (AGI) - Modena, 16 gen. - La ricerca, a firma di molti dei
piu' noti pneumologi mondiali e' stata condotta a livello
internazionale su un campione di oltre 5.000 pazienti con BPCO
moderato-grave. Lo studio ha consentito di dimostrare che
esistano fattori genetici presenti in una parte della
popolazione, i quali incidono in maniera sensibile
nell'efficacia dell'utilizzo di farmaci
broncodilatatoribeta2-agonisti come il salmeterolo, impiegato
diffusamente come trattamento terapeutico in caso di fenomeni
di riacutizzazione della patologia, quali episodi di
transitorio aumento di tosse, catarro e mancanza di respiro,
soprattutto invernali e soprattutto infettivi, che costringono
i pazienti a ricorrere al proprio medico o al ricovero in
ospedale. Il salmeterolo (assieme al formoterolo, indacaterolo)
fa parte dei beta-2 stimolanti, una categoria di
broncodilatatori che accanto agli anticolinergici (tiotropio,
aclidionium, glicopirrolato) e' utilizzata nel trattamento
delle riacutizzazioni della BPCO. (AGI)

red/mld (Segue)
161538 GEN 14

Salute: fattori genetici influenzano terapia Bpco (3)= (AGI) - Modena, 16 gen. - Gli studi piu' recenti finora hanno
dimostrato una superiore efficacia degli anticolinergici, ed in
particolare del tiotorpio, rispetto ai beta-2 stimolanti, ma il
lavoro pubblicato sul Lancet Respiratory Medicine dimostra ora
una verita' piu' sfaccettata: all'incirca un sesto dei pazienti
oggetto dello studio, portatori del genotipo arginina-arginina
(Arg-Arg), presentano una miglior risposta al salmeterolo, pari
a quella del tiotropio, mentre in tutti gli altri genotipi la
risposta al salmeterolo risulta significativamente inferiore.
La ricerca apre in questo modo la strada ad alcuni fronti
terapeutici di notevole interesse. In primo luogo annuncia ad
un sottogruppo di pazienti, circa 1/6 del totale,
identificabili attraverso semplici studi genetici, la
possibilita' di avere a disposizione una piu' ampia ed efficace
scelta farmacologica nel trattamento della BPCO e, su un piano
piu' generale, dimostra l'importanza dello sviluppo di ricerche
volte a individuare percorsi "personalizzati" per il
trattamento farmacologico. "La ricerca - ha commentato Fabbri -
dimostra come oggi anche piccoli passi avanti nelle conoscenze
mediche richiedano sforzi giganteschi con studi prolungati
condotti su migliaia di pazienti da parte di centri altamente
specializzati. I risultati vanno nella direzione della
personalizzazione della terapia, che viene sempre piu' guidata
da esami di laboratorio che consentono una miglior
caratterizzazione dei pazienti. La feno-genotipizzazione dei
pazienti e' pratica clinica in alcuni settori della medicina,
in particolare in oncologia ed ematologia: questo studio
dimostra che la feno-genotipizzazione e' all'ordine del giorno
anche in medicina respiratoria". (AGI)
red/mld (Segue)
161538 GEN 14

Salute: fattori genetici influenzano terapia Bpco (4)= (AGI) - Modena, 16 gen. - "La Clinica di Malattie
Respiratorie - ha sottolineato Mario Luppi, direttore del
Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili
e dell'Adulto dell'Universita' degli studi di Modena e Reggio
Emilia - e' da sempre in prima linea nella ricerca contro le
malattie respiratorie croniche, ed in particolare della BPCO,
dell'asma, e delle malattie rare del polmone (MaRP), ed ha
contribuito in maniera significativa negli ultimi 10 anni alla
conduzione e pubblicazione di numerosi importanti studi
internazionali su nuovi approcci terapeutici". Lo studio si
rivela anche di notevole importanza per l'alta incidenza che la
BPCO ha sulla popolazione: in Italia si stima che la patologia
colpisca il 5 per cento delle persone, all'incirca piu' di 3
milioni di persone, con un numero di morti che e' stimato
attorno ai 20.000 casi all'anno. "Una malattia - ha detto
Fabbri - con un enorme peso sociale ed economico, che mina la
qualita' di vita dei pazienti, soprattutto nelle fasi avanzate
della vita. Si stima che il 20 per cento dei pazienti necessiti
di terapia farmacologica continua, che nei casi piu' gravi
comprende la necessita' di somministrare continuativamente
ossigeno (circa 60-70.000 persone in Italia). A Modena e
provincia queste cifre si traducono in circa 30.000 pazienti
affetti, dei quali 6.000 necessitano di terapia continuativa,
5-700 pazienti in ossigenoterapia continua, circa 200 morti
all'anno primariamente per BPCO. Un aspetto importante della
malattia sono le riacutizzazioni: a Modena e Provincia si
ricoverano circa 5-600 pazienti all'anno per riacutizzazioni di
BPCO". (AGI)
red/mld
161538 GEN 14

Nessun commento: