Ankara non si pente e insiste: niente scuse per il caccia -
Il presidente Vladimir Putin non incontrerà Erdogan a Parigi
Bruxelles, 30 nov. (askanews) - La Turchia non si pente e
insiste. Dopo aver incontrato il segretario generale Jens
Stoltenberg al quartiere generale della Nato a Bruxelles, il
primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha dichiarato che la Turchia
non si scuserà con la Russia per l' abbattimento del
caccia-bombardiere russo nei cieli lungo la frontiera
turco-siriana.
"Nessuno può chiederci di scusarci per avere fatto solo il nostro
dovere", ha sottolineato il premier turco. "Siamo pronti a
discutere, ad aprire canali diplomatici e militari con la Russia
e con qualsiasi altro paese al fine di prevenire questo tipo di
situazioni non intenzionali. Manterremo la calma, non favoriremo
l' escalation delle tensioni e non faremo nulla che essere
considerato aggressivo dalla nazione russa. Il popolo russo e il
popolo turco sono amici", ha concluso Davutoglu.
La protezione dello spazio aereo e dei confini è un diritto non
negoziabile ha spiegato il premier turco che ha chiesto a Mosca
di rivedere le sanzioni economiche decise contro Ankara dopo
quella che Putin ha definito una pugnalata alla schiena della
Russia nel corso della lotta internazionale contro il terrorismo.
Non stupisce quindi che il presidente russo abbia fatto sapere
che non incontrerà il capo di stato turco Recep Erdogan a margine
della Conferenza sul clima di Parigi a cui entrambi partecipano.
Erdogan aveva chiesto un incontro con Putin in seguito alle
roventi tensioni legate all' abbattimento dell' SU-24 da parte
dell' aviazione turca.
Di questo incontro non se ne parla, perché non è in agenda, ha
seccamente annunciato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov
che ha invece confermato il faccia a faccia con il presidente
statunitense Barack Obama dove in due leadr hanno entrambi
affermato la rinnovata esigenza per una soluzione politica e
negoziata della crisi siriana.
Il video è su askanews.it
Gfp
30 NOV 2015 173110
NNN
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