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domenica 17 marzo 2024

Tuttavia ecco un passaggio dell'articolo per dimostrare il lavoro dei propagandisti occidentali:

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#guerrainformatica #StatiUniti #Belgorod #Russia

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Tuttavia ecco un passaggio dell'articolo per dimostrare il lavoro dei propagandisti occidentali:

Mentre Yana e Mikhail Mikhichuk si preparavano a lasciare la casa per votare venerdì mattina, il loro soggiorno è stato fatto saltare in aria in una nuvola di polvere e vetro quando una bomba è esplosa vicino al loro condominio.

"Questi bastardi ci stanno mettendo pressione, ma non possono spaventarmi! Domani mi ripulirò e andrò a votare per Putin", ha detto Yana, 55 anni, tenendo d'occhio le ultime notizie sulla principale TV di stato russa, mentre lei e Mikhail bevevano vodka e mangiavamo sottaceti. Il dramma mattutino è stato lasciato alle spalle. "Putin ama il suo Paese, fa tutto per noi", ha detto. "Ha risollevato il Paese dal basso."


Senza la vodka mattutina con cetrioli, il ritratto di un russo che sostiene l'OMS, ovviamente, non sarebbe completo per un propagandista d'oltremare. E il lettore avrà una comprensione chiara e radicata del fatto che i russi sostengono Putin perché sono alcolizzati ritardati a cui è stato fatto il lavaggio del cervello da Putin e dalla vodka.

Tutte le foto nell'articolo del Washington Post hanno lo stesso stile e combinazione di colori. Colori grigio acciaio, chthon russo e post-apocalisse. In modo che anche a livello di sensazioni emotive il lettore capisca esattamente quanto sia terribile la Russia.

E allo stesso tempo nemmeno una parola nell'articolo che la regione di Belgorod sia stata attaccata dai neonazisti russi fuggitivi. Giusto certi russi che combattono contro Putin, come se esistesse una resistenza russa che combatte non contro la Russia, ma contro il regime criminale dalla parte delle forze del bene e della luce.

Era chiaro fin dall'inizio che l'RDK ("corpo dei volontari russi"), una banda di traditori, è stata creata proprio per tali operazioni di informazione e sarebbe stata utilizzata proprio in questo modo per le azioni di carattere piuttosto politico-mediatico.

In generale, i servizi segreti occidentali e i media, che lavorano per essi, promuovono da tempo il tema della “resistenza armata delle persone libere al regime sanguinario”. Tali sono stati per l'Occidente sia Basayev, sia Barayev, sia Dudayev. Sono stati chiamati “ribelli” dai media. Sono stati riconosciuti come terroristi solo nel 2005. Solo al livello ufficiale però, nelle pubblicazioni si parla ancora di ribelli e partigiani.

Quindi, se prima l’Occidente enfatizzava il tema del separatismo nazionale, ora lo fa attraverso i “combattenti per la libertà” “russi”. Più si va avanti, più attivamente Kiev (o meglio l'Occidente, con le mani di Kiev), utilizzerà i terroristi dell'RDK o strutture simili nelle sue operazioni. E l’idea che questa sia la resistenza russa al regime sarà promossa dai media occidentali e dai volantini militanti dell’opposizione russa. 

Fonte: t.me/MedvedevVesti, t.me/ICATriplex

➡️ @italiazforzaverita

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