Al netto di come la si possa pensare, il dato oggettivo è che per decenni questa tomba non è stata toccata. Adesso succede che nel giro di due mesi venga profanata per ben tre volte. È la tomba di Enrico Berlinguer.
Durante la campagna elettorale del 2022 ero uno di quelli che non percorreva la strada del fascismo per "scagliarsi" contro Giorgia Meloni e compagnia, piuttosto pensavo che se realmente si volesse eliminare il pericolo della presa del potere da parte dei nipotini del duce, bisognava schierarsi dalla parte della pace e non dalla parte dell'imperialismo Usa, dalla parte della classe lavoratrice e non dalla parte del capitalismo finanziario. Invece c'era chi gridava al pericolo fascismo mentre dall'altra parte sventolava l'agenda Draghi, sosteneva le guerre Usa, l'invio di armi, il riarmo e le privatizzazioni che sono totalmente l'opposto dell'antifascismo.
Gli italiani, come sempre, scelgono sempre l'originale e la storia ha tentato in tutti i modi di insegnarcelo. Adesso ci troviamo a fare i conti con i topi che escono dalle fogne. E se è vero che escono perché si sentono protetti dall'alto, è altrettanto vero che la strada gli è stata spianata da chi negli ultimi vent'anni si è dichiarato antifascista ma ha messo in campo politiche che sono più vicine al fascismo di quanto non possano sembrare.
Ora è innegabile che sta covando qualcosa che credo sia abbastanza pericoloso con il beneplacito di chi sta al potere, soprattutto perché in periodi bellici serve come il pane a chi controlla, dall'esterno, l'Italia, avere un clima di divisione, terrore, destabilizzazione con conseguente repressione governativa. Un paese democratico che dibatte, manifesta, parla liberamente, muove cultura e ha una libertà di stampa decente è un paese che difficilmente potrà essere trascinato in guerra.
Quindi se la situazione dovesse degenerare, il rischio di perdere il controllo c'è tutto. Giusto per fare un esempio: la Commissione Europea guidata dalla guerrafondaia Von der Leyen aveva preparato un report sullo stato dell'informazione in Italia. Secondo quanto riporta Politico, in quel report veniva evidenziato come negli ultimi due anni con la donna, madre e Cristiana al governo, siano aumentate le querele temerarie nei confronti dei giornalisti e l'interferenza del governo sui media. Quel report non verrà né discusso tantomeno presentato pubblicamente perché a Ursula serve l'appoggio di Giorgia per garantirsi altri cinque anni alla guida della Commissione. Questa è la dimostrazione che i diritti sono facilmente barattabili e non gliene fotte una sega a nessuno quando di mezzo ci sono interessi personali e "superiori". 1/2
T.me/GiuseppeSalamone
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