Papa:Santa Marta,ex-lazzaretto,simbolo rivoluzione Bergoglio
Quelle istruzioni per il voto al Conclave trovate in un cassetto
(ANSA) - ROMA, 10 MAR - Oggi Santa Marta, il pensionato
vaticano che papa Francesco ha eletto a sua residenza
preferendolo all'Appartamento pontificio, "e' diventata la
metafora del grande rivolgimento del cattolicesimo, voluto da
Jorge Mario Bergoglio". E "qualunque cosa accada", dato che c'e'
chi preconizza che la possibilita' di attentati possa obbligare
il Pontefice a trasferirsi in un luogo piu' sicuro, Santa Marta
"e' diventata il luogo simbolo della rivoluzione dell'alto di
Francesco", mentre "il ritorno negli appartamenti occupati dai
predecessori farebbe pensare a un fallimento, o a una
normalizzazione: il segno che qualunque sforzo di cambiare la
geografia mentale, prima che fisica, del potere vaticano alla
fine e' destinato con una dura, immutabile realta'".
Nel suo nuovo libro, "Il Vaticano secondo Francesco", in
uscita domani per Mondadori, il giornalista Massimo Franco
dedica i due capitoli iniziali alla scelta di Bergoglio di
abitare nel residence usato dai cardinali durante il conclave, e
racconta anche una storia che pochi sanno, e cioe' che l'attuale
Santa Marta anticamente era un lazzaretto pontificio per i
malati di colera: "un piccolo ospedale spuntato alla periferia
dei palazzi apostolici quando alla fine del XIX secolo il
pontefice teneva che l'epidemia del 'morbo asiatico', come
veniva chiamato, arrivasse anche a Roma".
Franco ha consultato vecchi documenti papali conservati
nell'Archivio segreto vaticano, tra cui quelli riguardanti la
scelta da parte di Leone XIII nel 1884 del palazzetto di Santa
Marta, alle spalle della basilica vaticana come "lazzaretto dove
accogliere le famiglie pontificie e quelle dei quartieri a
ridosso di San Pietro". Li' "da almeno tre secoli esisteva una
sorta di ambulatorio con una chiesa dedicata a Santa Marta",
mentre, "nel 1537, Paolo III aveva fatto costruire una piccola
clinica privata ante litteram per i 'famigliari, e le mogli e le
figlie dei famigliari degli offici minori del palazzo apostolico
e del Pontefice'".
Fu a fine Ottocento, poi che divento' per tutti "il lazzaretto
pontificio di Santa Marta". Niente di piu' vicino, tra l'altro,
sottolinea Franco, all'idea di Chiesa come "ospedale da campo"
piu' volte espressa da Bergoglio. Santa Marta, tra l'altro,
divenne rifugio anche per molti ebrei negli anni della
persecuzione nazifascista, e "per le rappresentanze diplomatiche
in guerra con l'Italia di Mussolini e con la Germania
hitleriana". Fino a che Giovanni Paolo II non ne volle fare la
"casa per il conclave", con lavori di ristrutturazione, conclusi
nel 1998, dopo i quali divenne l'"albergo piu' esclusivo della
capitale".
Un episodio riportato da Franco e' quello di un frequentatore
di Santa Marta che ha raccontato come pochi giorni dopo la fine
del Conclave del marzo 2013, entrato nella stanza, trovo' nel
cassetto "un foglio di carta cellofanato, con le istruzioni in
latino su come si doveva votare per il Papa. 'Placet', 'Non
placet', 'Abstinentia'... E cioe' 'si'', 'no', 'mi astengo'.
L'aveva dimenticato qualche cardinale elettore. Confesso che me
lo sono portato a casa". (ANSA).
GR
10-MAR-14 18:10 NNNN
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