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martedì 3 giugno 2014

TUMORI: AL SENO PER MEZZO MLN ITALIANE, PIU' CURABILI ANCHE FORME AGGRESSIVE =



TUMORI: AL SENO PER MEZZO MLN ITALIANE, PIU' CURABILI ANCHE FORME AGGRESSIVE =
DA 30 ANNI RICERCA MOLECOLE MIRATE

Chicago, 3 giu. - (Adnkronos Salute) - In Italia vivono più di
522 mila donne con cancro del seno, contro cui si sono registrati
negli ultimi anni risultati importanti. Le percentuali di guarigione
sono in costante crescita: oggi, infatti, l'87% è vivo a cinque anni
dalla diagnosi. Anche la storia dei tumori più aggressivi, il 20-25%
dei casi, "è cambiata a 30 anni dalla scoperta di Her2, oncoproteina
prodotta in eccesso in queste pazienti: prima era solo spia di una
maggiore aggressività della malattia, oggi è il bersaglio di terapie
mirate, che hanno reso tumore sempre più curabile". E' il bilancio
tracciato da Grazia Arpino, ricercatrice all'Università Federico II di
Napoli, dal 50esimo congresso della Società americana di oncologia
clinica (Asco), che si chiude oggi a Chicago.

"Grazie ai progressi nella conoscenza della biologia molecolare
- sottolinea Arpino, che per 10 anni ha studiato negli Stati Uniti il
ruolo del recettore Her2 nel cancro della mammella - disponiamo oggi
di farmaci di entrare come 'una chiave' nel meccanismo di
proliferazione cellulare e di bloccarlo". La combinazione di queste
molecole, dimostra uno studio presentato all'Asco, "ne potenzia
notevolmente l'effetto terapeutico, senza aggiungere particolari
effetti collaterali". (segue)

(Mad/Zn/Adnkronos)
03-GIU-14 12:24TUMORI: AL SENO PER MEZZO MLN ITALIANE, PIU' CURABILI ANCHE FORME AGGRESSIVE (2) =

(Adnkronos Salute) - Lo studio battezzato Cleopatra ha valutato
gli effetti dei due anticorpi monoclonali umanizzati mirati contro
Her2, trastuzumab - il capostipite di questa classe terapeutica - e
pertuzumab, insieme alla chemioterapia come primo trattamento per
pazienti con tumore del seno metastatico. I risultati mostrano un
significativo miglioramento della sopravvivenza senza progressione di
malattia grazie alla combinazione dei due farmaci biologigi, riducendo
il rischio di decesso a tre anni al 34%. Sulla base di questi dati,
pertuzumab, prodotto da Roche, ha ricevuto, dall'Aifa, lo status di
terapia innovativa.

Con attenzione alla qualità di vita delle pazienti, infine, è
stata sviluppata una formulazione sottocutanea di trastuzumab, "che
permette -afferma Arpino- di ridurre il tempo di somministrazione
rispetto alle infusioni, tagliando anche i tempi d'attesa in
ospedale".

(Mad/Zn/Adnkronos)
03-GIU-14 12:26

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