Tumori: nuovi dati confermano efficacia farmaci immunoterapici =
(AGI) - Chicago, 3 giu. - Combattere il tumore con il proprio
sistema immunitario. E' stata l'immunoterapia uno dei temi
"caldi" del congresso mondiale di oncologia Asco, che si chiude
oggi a Chicago. E nuovi studi confermano in particolare
l'efficacia di farmaci sperimentali che riescono a inibire la
proteina PDL-1, una delle principali responsabili del "freno"
al sistema immunitario, che a causa sua non riesce ad attaccare
adeguatamente le cellule tumorali. Gli studi sul farmaco
Medi4736, in particolare uno di fase I su 27 pazienti, hanno
dimostrato la riduzione della massa tumorale evidente gia' dopo
sei settimane. I tumori analizzati sono melanoma, colon-retto,
carcinoma polmonare non a piccole cellule e tumore al rente.
(AGI)
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031721 GIU 14Tumori: nuovi dati confermano efficacia farmaci immunoterapici (2)=
(AGI) - Chicago, 3 giu. - "I dati presentati all'Asco - ha
sottolineato Gilberto Riggi, vicepresidente Medical AstraZeneca
Italia - confermano l'importanza di Medi4736 per la
trasformazione della terapia antitumorale, da solo e in
combinazione con altri trattamenti". Dati positivi anche per un
altro farmaco sperimentale contro PDL-1, stavolta prodotto da
Roche, che in uno studio ancora di fase I ha dimostrato un
tasso del 40% di risposte, ossia di riduzione della massa
tumorale, in pazienti malati di tumore alla vescica. "Per la
prima volta - ha commentato l'oncologo Andrea Necchi
dell'Istituto tumori di Milano - abbiamo dati molto promettenti
su una patologia, il cancro alla vescica, che finora era di
fatto una malattia orfana, non essendoci rilevanti progressi
nelle terapie da 30 anni. L'immunoterapia si conferma una
strategia alternativa, importante, di cui gia' si sapeva
l'efficacia ma che da poco siamo riusciti a regolare anche sul
fronte degli effetti collaterali, riducendoli notevolmente
grazie all'identificazione dei bersagli molecolari". Invita
comunque alla prudenza Giorgio Scagliotti, oncologo
all'universita' di Torino: "Finora siamo alle fasi I, dobbiamo
aspettare i dati di sopravvivenza. Ma e' indubbio che
l'immunoterapia in gruppi di pazienti, il 20 o 25%, ottiene
ottime risposte, anche se non sappiamo quanto durano. In un
sottogruppo di pazienti, per esempio nel melanoma, questa
risposta immunitaria poi si prolunga nel tempo e diventa a
lungo termine. Ora dobbiamo cercare di identificare questi
pazienti fin dall'inizio". (AGI)
Pgi
031721 GIU 14
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