SABATO 18 LUGLIO 2020 12.56.05
Esperti,smog alleato della Covid ma non 'trasporta' il virus
ZCZC1917/SX4 XSP20200011598_SX4_QBKN R CRO S04 QBKN Esperti,smog alleato della Covid ma non 'trasporta' il virus Inquinamento rende piu' fragili, rischio malattia piu' seria (ANSA) - ROMA, 18 LUG - Lo smog e' un 'alleato' della Covid-19 ma non e' un vettore in grado di diffondere e 'trasportare' il virus SarsCov2. Non lo 'trasporta' dunque, ma chi e' stato a lungo esposto all'aria inquinata, se contagiato, potrebbe andare incontro a una malattia piu' seria. Lo sostengono i massimi esperti internazionali, bocciando l'ipotesi di un diretto coinvolgimento dello smog nell'escalation dei contagi, in occasione del Webinar 'Air pollution and Covid-19', organizzato dalla Fondazione Internazionale Menarini nell'ambito del progetto RespiraMi. Secondo i dati degli studi disponibili a oggi, le particelle inquinanti non possono agire come 'trasportatori' di particelle infettive del virus e l'inquinamento atmosferico e' quindi difficilmente responsabile di un'impennata nei contagi, ma l'esposizione allo smog puo' avere effetti negativi sulla salute generale, rendendo piu' fragili di fronte al virus e aumentando la prevalenza di patologie cardiovascolari, metaboliche e respiratorie nella popolazione, accrescendo cosi' la quota di soggetti con un rischio piu' elevato di conseguenze peggiori in caso di contagio da Covid-19.Quindi sarebbero gli effetti negativi dello smog sull'organismo a determinare una prognosi piu' sfavorevole per chi e' piu' esposto all' inquinamento, che invece, di per se', non sarebbe vettore di contagio. E' sempre piu' evidente cioe', affermano gli esperti, come lo smog sia un 'terzo incomodo' tra il virus e il corpo: quando l'organismo e' piu' compromesso, i danni sono maggiori. SarsCov2 "viene trasmesso soprattutto tramite le goccioline respiratorie, o droplets, di una persona infetta che tossisca, starnutisca o parli a distanza ravvicinata; il contagio da superfici infette e' piu' raro, mentre alcune indicazioni suggeriscono che il virus possa rimanere infettivo nell'aerosol di un ambiente chiuso - osserva Sergio Harari, direttore Unita' Operativa Pneumologia del'lOspedale San Giuseppe di Milano -. Invece, l'ipotesi che il particolato atmosferico possa 'trasportare' il virus, e quindi contribuire a diffonderlo per via aerea, non sembra plausibile". (ANSA). CR 18-LUG-20 12:55 NNNN
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