Siria/ Oggi vertice Nato, colloqui su armi chimiche e
Patriot
Ministri Esteri a Bruxelles. Ankara attende 'sì' per intercettori
Roma, 4 dic. (TMNews) - I rischi legati all'eventuale ricorso ad
armi chimiche da parte del regime di Damasco e il rafforzamento
delle capacità difensive della Turchia, con il dispiegamento di
missili Patriot al confine con la Siria, saranno i principali
temi in discussione alla riunione dei ministri degli Esteri della
Nato, oggi e domani a Bruxelles. Da Ankara, infatti, si attende
il via libera dell'Alleanza atlantica dopo la richiesta formulata
il 21 novembre scorso: un semaforo verde che, secondo fonti
diplomatiche, potrebbe già arrivare durante il primo giorno di
lavori, quando gli incontri formali e informali saranno dedicati
proprio alla crisi siriana.
L'ultimo vertice Nato del segretario di Stato americano Hillary
Clinton si annuncia particolarmente delicato. Lo spostamento di
armi chimiche deciso dal regime siriano preoccupa non poco gli
Stati Uniti e i suoi alleati. Da Praga, ieri è stata in visita,
il capo della diplomazia di Washington ha inviato "un serio
avvertimento" a Bashar al Assad: sarà ritenuto diretto
"responsabile" dell'eventuale uso dell'arsenale chimico contro il
suo stesso popolo. Parole che risuonano insieme come un segnale
di allarme e una conferma del crescente isolamento del presidente
siriano.
Gli Stati Uniti, i suoi alleati della Nato e l'Unione europea
stanno rafforzando sempre più il loro sostegno alle forze di
opposizione in Siria. Anche l'Italia è "fortemente impegnata a
sostenere questo processo di costruzione di un'alternativa al
regime", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che
parteciperà ai lavori dell'Alleanza a Bruxelles. Di certo, ha
sottolineato una fonte diplomatica, "si tratta di un dossier
molto complesso: i paesi occidentali si rendono conto che se non
sosterranno sin da ora i combattenti (di opposizione, ndr),
rischiano di non avere alcuna influenza su di loro nel momento in
cui il regime di Assad cadrà".
Coa
Coa
040718 dic 12
Siria/ Oggi vertice Nato, colloqui su armi chimiche e Patriot -2-
In agenda anche l'Afghanistan e il Consiglio Nato-Russia
Roma, 4 dic. (TMNews) - E anche di questo, i ministri dei paesi
membri discuteranno con il loro omologo russo, Sergey Lavrov. Il
capo della diplomazia di Mosca, che formalmente sarà coinvolto
solo nel Consiglio Nato-Russia, parteciperà anche al pranzo di
lavoro di domani: quella sarà l'occasione per ribadire
l'inquietudine del Cremlino in particolare riguardo al
dispiegamento dei Patriot. "Più si accumulano armi, più cresce il
rischio di utilizzarle", ha detto di recente Lavrov, mentre
proprio ieri il presidente Vladimir Putin ha affrontato la
questione a Istanbul con le autorità turche. Sul tema, restano
divergenze tra Mosca e Ankara: "non siamo in grado di trovare
approcci comuni su come raggiungere gli obiettivi" di
pacificazione, ha detto Putin.
D'altra parte la Turchia reclama da tempo il dispiegamento dei
missili intercettori Patriot lungo il confine con la Siria,
un'esigenza scaturita dall'incidente occorso il 3 ottobre scorso,
quando cinque civili turchi furono uccisi da un proiettile di
mortaio vicino al confine. La Nato e la Turchia hanno
ripetutamente insistito sul carattere difensivo di questo sistema
antimissile che, in ogni caso, non sarà immediatamente operativo.
Gli Stati uniti sono "ottimisti su una risposta positiva della
Nato per aiutare la Turchia a rafforzare la difesa aerea" ma
"serviranno probabilmente alcune settimane", ha detto ieri
Hillary Clinton.
Ciò che sembra certo è invece che, dopo il via libera della Nato,
tutte le modalità annesse al dispiegamento dei Patriot saranno
messe a punto da Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi, i tre
membri dell'Alleanza ad averli in dotazione. Esperti della Nato
si sono già recati sui siti che potrebbero ospitare le batterie
antimissile, a Malatya, Diyarbakir e Sanliurfa, dove dovrebbero
stazionare anche fra i 300 e i 400 soldati della Nato.
Ma la riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza non sarà
dedicata solo alla Siria. Le delegazioni partecipanti avranno
modo anche di passare in rassegna i progressi compiuti
nell'ambito dell'applicazione delle decisioni di Chicago sul
processo di ritiro dall'Afghanistan. Sono previsti colloqui con
inviati di paesi che partecipano alla missione Isaf, come il
Giappone, in presenza del ministro afgano degli Affari esteri,
Zalmai Rassoul, e dell'Alto rappresentante Ue per la Politica
Estera, Catherine Ashton. In agenda, infine, il Consiglio
Nato-Russia e la Commissione Nato-Georgia, per il rafforzamento
della partnership con questi due paesi.
Coa
040718 dic 12
Ministri Esteri a Bruxelles. Ankara attende 'sì' per intercettori
Roma, 4 dic. (TMNews) - I rischi legati all'eventuale ricorso ad
armi chimiche da parte del regime di Damasco e il rafforzamento
delle capacità difensive della Turchia, con il dispiegamento di
missili Patriot al confine con la Siria, saranno i principali
temi in discussione alla riunione dei ministri degli Esteri della
Nato, oggi e domani a Bruxelles. Da Ankara, infatti, si attende
il via libera dell'Alleanza atlantica dopo la richiesta formulata
il 21 novembre scorso: un semaforo verde che, secondo fonti
diplomatiche, potrebbe già arrivare durante il primo giorno di
lavori, quando gli incontri formali e informali saranno dedicati
proprio alla crisi siriana.
L'ultimo vertice Nato del segretario di Stato americano Hillary
Clinton si annuncia particolarmente delicato. Lo spostamento di
armi chimiche deciso dal regime siriano preoccupa non poco gli
Stati Uniti e i suoi alleati. Da Praga, ieri è stata in visita,
il capo della diplomazia di Washington ha inviato "un serio
avvertimento" a Bashar al Assad: sarà ritenuto diretto
"responsabile" dell'eventuale uso dell'arsenale chimico contro il
suo stesso popolo. Parole che risuonano insieme come un segnale
di allarme e una conferma del crescente isolamento del presidente
siriano.
Gli Stati Uniti, i suoi alleati della Nato e l'Unione europea
stanno rafforzando sempre più il loro sostegno alle forze di
opposizione in Siria. Anche l'Italia è "fortemente impegnata a
sostenere questo processo di costruzione di un'alternativa al
regime", ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi, che
parteciperà ai lavori dell'Alleanza a Bruxelles. Di certo, ha
sottolineato una fonte diplomatica, "si tratta di un dossier
molto complesso: i paesi occidentali si rendono conto che se non
sosterranno sin da ora i combattenti (di opposizione, ndr),
rischiano di non avere alcuna influenza su di loro nel momento in
cui il regime di Assad cadrà".
Coa
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040718 dic 12
Siria/ Oggi vertice Nato, colloqui su armi chimiche e Patriot -2-
In agenda anche l'Afghanistan e il Consiglio Nato-Russia
Roma, 4 dic. (TMNews) - E anche di questo, i ministri dei paesi
membri discuteranno con il loro omologo russo, Sergey Lavrov. Il
capo della diplomazia di Mosca, che formalmente sarà coinvolto
solo nel Consiglio Nato-Russia, parteciperà anche al pranzo di
lavoro di domani: quella sarà l'occasione per ribadire
l'inquietudine del Cremlino in particolare riguardo al
dispiegamento dei Patriot. "Più si accumulano armi, più cresce il
rischio di utilizzarle", ha detto di recente Lavrov, mentre
proprio ieri il presidente Vladimir Putin ha affrontato la
questione a Istanbul con le autorità turche. Sul tema, restano
divergenze tra Mosca e Ankara: "non siamo in grado di trovare
approcci comuni su come raggiungere gli obiettivi" di
pacificazione, ha detto Putin.
D'altra parte la Turchia reclama da tempo il dispiegamento dei
missili intercettori Patriot lungo il confine con la Siria,
un'esigenza scaturita dall'incidente occorso il 3 ottobre scorso,
quando cinque civili turchi furono uccisi da un proiettile di
mortaio vicino al confine. La Nato e la Turchia hanno
ripetutamente insistito sul carattere difensivo di questo sistema
antimissile che, in ogni caso, non sarà immediatamente operativo.
Gli Stati uniti sono "ottimisti su una risposta positiva della
Nato per aiutare la Turchia a rafforzare la difesa aerea" ma
"serviranno probabilmente alcune settimane", ha detto ieri
Hillary Clinton.
Ciò che sembra certo è invece che, dopo il via libera della Nato,
tutte le modalità annesse al dispiegamento dei Patriot saranno
messe a punto da Stati Uniti, Germania e Paesi Bassi, i tre
membri dell'Alleanza ad averli in dotazione. Esperti della Nato
si sono già recati sui siti che potrebbero ospitare le batterie
antimissile, a Malatya, Diyarbakir e Sanliurfa, dove dovrebbero
stazionare anche fra i 300 e i 400 soldati della Nato.
Ma la riunione dei ministri degli Esteri dell'Alleanza non sarà
dedicata solo alla Siria. Le delegazioni partecipanti avranno
modo anche di passare in rassegna i progressi compiuti
nell'ambito dell'applicazione delle decisioni di Chicago sul
processo di ritiro dall'Afghanistan. Sono previsti colloqui con
inviati di paesi che partecipano alla missione Isaf, come il
Giappone, in presenza del ministro afgano degli Affari esteri,
Zalmai Rassoul, e dell'Alto rappresentante Ue per la Politica
Estera, Catherine Ashton. In agenda, infine, il Consiglio
Nato-Russia e la Commissione Nato-Georgia, per il rafforzamento
della partnership con questi due paesi.
Coa
040718 dic 12
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