POLIZIA: UNITA' CINOFILE SPECIALIZZATE, ITALIA SECONDA IN EUROPA =
conferenza stampa a Roma su nuove frontiere investigazione
Roma, 23 giu. - (AdnKronos) - L'Italia, grazie anche alla
collaborazione con la Svezia, è il l secondo paese in Europa ad avere
cani specializzati nella ricerca di esseri umani. Questo ha fornito
nuove importanti professionalità alla Polizia, che sono state
impiegate per la risoluzione di casi di omicidio e occultamento di
cadavere, come ad esempio accaduto a Ivrea nell'ottobre del 2014. A
evidenziarlo è stato Roberto Sgalla, direttore centrale per le
Specialità della Polizia nel corso della tavola rotonda presso la
Scuola Superiore di Polizia a Roma sul tema "Le nuove frontiere
dell'investigazione: aspetti scientifici, didattici ed operativi delle
unità cinofile specializzate nella ricerca di resti umani".
"La sinergia con l'Università di Pavia, e in particolare con il
Dipartimento Sanità pubblica, Medicina sperimentale e forense, è
un'iniziativa partita da tempo, sicuramente lungimirante. Attraverso
questo progetto è possibile, infatti, qualificare il personale della
Polizia di Stato, che opera nel campo della Polizia giudiziaria, e
garantire quindi professionalità e qualità del 'prodotto' che
offriamo", ha detto il vicecapo della Polizia vicario, prefetto Luigi
Savina, nell'aprire la conferenza. Durante l'incontro Sgalla ha
sottolineato come la collaborazione con l'università abbia consentito
di addestrare i cani direttamente utilizzando resti umani, che il
Dipartimento di Santità del polo universitario è autorizzato a
conservare e trattare.
Attualmente la Polizia e le sue unità cinofile specializzate nella
ricerca di resti umani sono stati chiamati ad intervenire in 50 casi,
alcuni dei quali ancora aperti, e in 5 di questi è stato possibile
rintracciare il cadavere e risolvere il cold case. (segue)
(Red/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
23-GIU-16 13:51
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(2) =
POLIZIA: UNITA' CINOFILE SPECIALIZZATE, ITALIA SECONDA IN EUROPA (2) =
(AdnKronos) - "L'utilizzo dei cani è stato dirimente e fondamentale
per la risoluzione del caso di omicidio del 2014 -ha precisato
Gianluigi Brocca vice questore aggiunto della Polizia dirigente del
Commissariato di Ivrea-. Senza di loro non sarebbe stato possibile
rintracciare il cadavere di Agavriloaei Florica, seppellita nello
scantinato di casa dal marito dopo essere stata uccisa".
Il sostituto commissario Paolo Lunardi, in forza all'unità cinofila
della Polizia di Frontiera di Malpensa, ha infine spiegato come lo
sviluppo di questo progetto si sia reso necessario per fornire una
risposta rapida e qualificata all'investigazione. "Grazie alla
sinergia con l'Universita di Pavia è stato possibile estendere la
ricerca anche per persone decedute e per corpi sommersi in acqua.
Tutto partendo da studi e protocolli sviluppatisi nel tempo
soprattutto in Svezia paese precursore e leader in Europa in questo
settore. L'addestramento e l'attività operativa si svolgono in
sinergia con la Polizia Scientifica che utilizza i georadar evitando e
ci consente di evitare scavi inutili. In particolar modo il cane,
nella ricerca in acqua, ci permette di concentrare e limitare un'area
di ricerca velocizzando l'attività ed evitando dispendio di risorse e
tempo".
A margine del convegno, le autorità, i relatori e tutti i presenti
hanno assistito ad un'esercitazione pratica che si è tenuta nel
piazzale della Scuola Superiore di Polizia.
(Red/AdnKronos)
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