>>>ANSA/ Usa 2020: democratici virano a sinistra,è sfida a Biden (ANSA) - WASHINGTON, 27 GIU - "Nel gennaio del 2021 diremo Adios Trump": la battuta piu' efficace, accolta da un'ovazione del pubblico, e' stata quella di Julian Castro, ex sindaco di San Antonio ed ex ministro del governo Obama. Ma nel primo dibattito tv tra i candidati democratici alla Casa Bianca la vera sfida e' stata quella lanciata al moderato Joe Biden. Perche' dalla serata e' emerso piu' che mai chiaro lo spostamento sempre piu' a sinistra del partito, sulla scia del trionfo dell'ala liberal alle elezioni di meta' mandato del novembre scorso. A rappresentare il nuovo corso, quello di chi chiede riforme profonde dell'economia e della politica non disdegnando di tanto in tanto anche toni populisti, la senatrice Elizabeth Warren, nelle ultime settimane in ascesa nei sondaggi. E in attesa che prenda la parola il "socialista" Bernie Sanders, come lui stesso ama definirsi, la paladina anti-Wall Street ha ribadito chiaro e forte il suo mantra: e' ora di mettere in riga le multinazionali, le compagnie petrolifere, le case farmaceutiche e, perche' no, la Silicon Valley. Ma Warren non e' stata l'unica protagonista di questo primo confronto tra 10 dei 20 candidati dem che si affrontano sul palco di Miami. A brillare e' stata proprio la stella di Castro, candidato di origini ispaniche che gia' nel 2016 era considerato astro nascente del partito. Lui la vera sorpresa della serata: spigliato, sicuro, preparato, ha rilanciato la proposta di depenalizzare l'immigrazione illegale e ha sfruttato il vantaggio di poter parlare di migranti, il suo tema forte, nel giorno dello shock per la foto del padre e della figlia di due anni annegati nel Rio Grande. Surclassando il texano Beto O'Rourke su cui erano riposte molte speranze ma che, a conferma del calo nei sondaggi, si e' invece rivelato la vera delusione della serata: spaesato, impacciato, mai efficace e nel vivo del dibattito, nemmeno l'ombra di colui che nel novembre scorso nel Texas repubblicano sfioro' l'impresa di conquistare un seggio in Senato. A cementare l'asse Warren-Castro un messaggino che la senatrice ha inviato al suo collega a fine dibattito: "Good job!". E non solo Biden puo' cominciare a preoccuparsi, ma anche il senatore Sanders, finora principale inseguitore dell'ex vicepresidente nei sondaggi ma che sembra aver perso lo smalto dei giorni migliori, quando nel 2016 sulle ali dell'entusiasmo di tantissimi giovani arrivo' vicinissimo a sconfiggere nelle primarie Hillary Clinton. Da non sottovalutare poi l'ambizioso sindaco di New York Bill de Blasio che, a conferma del vento progressista che soffia sul partito democratico americano, ha sottolineato la necessita' di tornare a rappresentare soprattutto la working class, rivendicando poi il suo ruolo di anti-Trump sull'immigrazione nella disputa con la Casa Bianca sulle citta' santuario. Ci si aspettava di piu' infine dal senatore afroamericano Cory Booker, la cui oratoria a detta di molti ricorda quella di Barack Obama: ma troppo stretti i tempi di risposta perche' potesse dare il meglio di se' stesso. Ora grande attesa Biden e Sanders: a dargli filo da torcere nella seconda serata soprattutto la senatrice di origini asiatiche e afroamericane Kamala Harris e il sindaco di South Bend Pete Buttigieg. (ANSA). CU 2019-06-27 19:08
Nessun commento:
Posta un commento