Chiusura punto nascite: primario, a rischio salute pazienti (ANSA) - TERMOLI (CAMPOBASSO), 27 GIU - Quando sarà chiuso il punto nascite di Termoli, la partoriente dovrà "scegliere autonomamente se raggiungere l'ospedale 'Cardarelli' di Campobasso, distante circa 60 km, o ospedali in regioni limitrofe, entrambi comunque distanti oltre un'ora di auto, considerando la viabilità disastrata del territorio e l'aumento del traffico nel periodo estivo". E' quanto spiega il primario della divisione di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Termoli, Bernardino Molinari, commentando il provvedimento di chiusura del punto nascite. Una questione ancora più seria in caso di gravidanze "pre-termine", cioè prima delle 35 settimane. "L'assistenza - spiega il primario - non è garantita neanche al Cardarelli di Campobasso, ospedale regionale di secondo livello, la cui Neonatologia non è in grado di assicurare l'assistenza necessaria per carenza di neonatologi". Il primario si dice seriamente preoccupato, "soprattutto per questi mesi estivi in cui la popolazione raddoppia, nell'affrontare adeguatamente emergenze che dovessero arrivare al Pronto soccorso, con un sostanziale rischio sull'esito dell'assistenza della madre e del suo bimbo per mancanza dei medici specialisti". Senza considerare che "una donna residente in Basso Molise e, soprattutto nelle aree interne, ha notevoli difficoltà a farsi assistere nei 9 mesi di gravidanza da un ginecologo dell'ospedale di riferimento, il San Timoteo di Termoli, perché poi non avrà possibilità di assistenza alcuna al momento del parto e, in caso di urgenza-emergenza, non deve recarsi presso questo presidio, in quanto sprovvisto della dovuta assistenza ostetrico-pediatrica sancita dalla Costituzione". (ANSA). YM8-SAS 2019-06-27 14:45
Nessun commento:
Posta un commento