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giovedì 27 giugno 2019

- >>>ANSA/ Spesa in orario di lavoro,truffa dei giardinieri a Roma

>>>ANSA/ Spesa in orario di lavoro,truffa dei giardinieri a Roma (ANSA) - ROMA, 27 GIU - "Una situazione di totale anarchia". Nelle parole del gip di Roma alla sintesi fin troppo cruda di quanto avveniva nell'ufficio Giardini del VII municipio della Capitale, area est della metropoli. Un ufficio in cui lavorare era diventato un optional, in cui gli impiegati preferivano fare altro durante le ore di servizio, dopo aver regolarmente timbrato con il cartellino o, nel caso, dopo che qualcuno aveva timbrato per gli altri. Così, seppure in servizio, andavano a fare a spesa o andavano a curare giardini privati. Nessuna manutenzione ai parchi e alle aree verdi, nessun controllo allo stato di "salute" degli alberi a rischio caduta. Per questo il giudice ha disposto per nove persone una interdittiva dal lavoro per 12 mesi in una inchiesta della Procura che coinvolge altre decine di persone e si sta allargando anche ad altri municipi. I reati contestati, a seconda della posizione, sono peculato, truffa e falsa attestazione. Gli indagati, immortalati anche in una serie di video o foto dagli uomini della polizia municipale, spesso utilizzavano i mezzi di servizio per effettuare lavori presso privati o andavano a fare la spesa al supermercato. Al centro del procedimento l'ufficio territoriale coordinato a livello centrate dal X dipartimento già balzato alle cronache per la vicenda Mondo di Mezzo e il coinvolgimento dell'allora funzionario Claudio Turella, condannato in appello a 6 anni, e dei famosi 572mila euro da lui nascosti in una parete di casa e, secondo l'accusa, frutto delle tangenti elargite dal ras delle Coop, Salvatore Buzzi, per ottenere appalti per la manutenzione del verde cittadino. I fatti della nuova indagine risalgono al 2018 e sono documentati "in modo inoppugnabile" - scrive il gip nel provvedimento firmato oggi - dalle immagini di videocamere istallate" dagli inquirenti "nel locale dove si trovano gli apparecchi di rilevamento delle presenze". Nel provvedimento il gip afferma, citando la richiesta del pm Mario Palazzi che aveva sollecitato per due indagati la misura del carcere e per gli altri gli arresti domiciliari, che "è stata raccolta una messe di elementi probatori attestanti un diffuso malcostume all'interno dell'ufficio nel quale la maggioranza dei dipendenti presta la propria attività lavorativa solo fittiziamente. E' stato accertato che alcuni dipendenti utilizzano con assoluta disinvoltura - scrive il gip - mezzi di servizio per soddisfare esigenze esclusivamente personali. In diverse occasioni si è accertato che alcuni indagati, peraltro nelle ore in cui risultavano formalmente in servizio, utilizzavano mezzi dell'ufficio per svolgere attività lavorativa". Y13-TZ 2019-06-27 15:55

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