MERCOLEDÌ 24 LUGLIO 2019 09.25.06
Coldiretti: contro l'invasione delle cimici la "vespa samurai"
Coldiretti: contro l'invasione delle cimici la "vespa samurai" Al via lotta biologica dopo 1 miliardo di danni alle coltivazioni
Roma, 24 lug. (askanews) - Per fermare la strage dei raccolti
causati dalla cimice asiatica che con il caldo si sta
moltiplicando nelle campagne ed in città arriva il primo via
libera alla diffusione della vespa samurai, nemica naturale
dell'insetto che sta devastando meli, peri, kiwi, ma anche
peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai con danni che
possono arrivare fino al 70% delle produzioni. E' quanto afferma
la Coldiretti nel commentare positivamente l'approvazione del
regolamento, ora alla firma del Presidente della Repubblica, per
l'immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi
antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano su
richiesta delle Regioni, delle province autonome o degli enti di
gestione delle aree protette nazionali.
"Un provvedimento fortemente richiesto dalla Coldiretti a cui è
necessario ora dare rapida attuazione - sottolinea il presidente
della Coldiretti, Ettore Prandini - velocizzando la procedura in
modo da consentire l'immissione in campo della vespa samurai
contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola in
corso". Il rischio è, infatti, che un allungamento dei tempi
burocratici possa impedire l'avvio concreto delle
sperimentazioni.
La 'cimice marmorata asiatica' arriva dalla Cina ed è
particolarmente pericolosa - sottolinea la Coldiretti - per
l'agricoltura perché prolifica con il deposito delle uova almeno
due volte all'anno con 300-400 esemplari alla volta che con le
punture rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e
compromettendo seriamente parte del raccolto. La situazione -
sottolinea la Coldiretti - è difficile in tutto il Nord dal
Friuli al Veneto, dalla Lombardia all' Emilia Romagna fino in
Piemonte dove i fastidiosi insetti provocano vere stragi delle
coltivazioni, per l'uomo, oltre al fastidio provocato dagli
sciami che si posano su porte, mura delle case e parabrezza delle
auto.
La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici
naturali nel nostro paese - spiega la Coldiretti - è favorita
dalle alte temperature e dalla loro polifagia, potendosi spostare
su numerosi vegetali, coltivati e spontanei. La lotta in campagna
per ora può avvenire attraverso protezioni fisiche come le reti a
difesa delle colture. Per contrastare la proliferazione
dell'insetto alieno è dunque importante proseguire a marcia
spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale,
attività già avviata con importanti centri universitari, come nel
caso del Piemonte dove è stato sperimentato l'utilizzo di un
piccolo insetto indigeno, l'Anastatus bifasciatus, contro la
cimice grazie ad un progetto promosso dalla Fondazione CRC con il
Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA)
dell'Università di Torino e Coldiretti Cuneo.
La cimice asiatica è solo l'ultimo dei parassiti alieni che
hanno invaso l'Italia con i cambiamenti climatici e la
globalizzazione degli scambi commerciali, dal moscerino dagli
occhi rossi (Drosophila suzukii) che colpisce ciliegie, mirtilli
e uva al cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus),
dall'Aethina tumida, il coleottero killer delle api, al
punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus che fa seccare le
palme, provocando all'agricoltura danni stimabili in oltre un
miliardo.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell'Unione Europea con
frontiere colabrodo - denuncia il Presidente della Coldiretti
Ettore Prandini - che hanno lasciato passare materiale vegetale
infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva
che consente l'ingresso di prodotti agroalimentari e
florovivaistici nell'Ue senza che siano applicate le cautele e le
quarantene che - conclude Prandini - devono invece superare i
prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti
negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto
alla volta.
Cro/Ska 20190724T092456Z
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