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martedì 21 febbraio 2012

WELFARE: INCA-CGIL, E' ALLARME PER 'SENZA LAVORO NE' PENSIONI', GOVERNO INTERVENGA


WELFARE: INCA-CGIL, E' ALLARME PER 'SENZA LAVORO NE' PENSIONI', GOVERNO INTERVENGA =

Roma, 21 feb. (Adnkronos/Labitalia) - E' allarme per "decine di
migliaia di lavoratori, anche se non c'e' un numero preciso" che in
questo momento, per via delle "nuove norme della riforma delle
pensioni" varata dal governo, rischiano di trovarsi senza reddito e
anche senza pensione. A lanciarlo oggi Cgil e Inca Cgil, nel corso di
una conferenza stampa a Roma, che hanno lanciato un appello a
Parlamento e governo "per affrontare la situazione". Si tratta, hanno
ribadito il sindacato e il patronato, di lavoratori in mobilita', di
'esodati', di lavoratori interessati da accordi collettivi e
individuali.

"Abbiamo decine di migliaia di persone che sono fuori dal posto
di lavoro, o che si preparano ad esserlo -spiega a LABITALIA il
segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica- e che contavano
sulla possibilita' di andare in pensione, e che non possono piu' farlo
con le nuove norme e che non risultano tutti 'derogati' secondo la
legge 124, e cioe' non compresi nella riforma. La riforma Fornero
prima e il decreto 'Milleproroghe' dopo non ha affrontato il tema
dell'estensione della platea dei 'derogati', ne' il tema delle
risorse, che sono rimaste quelle della manovra originaria".

"E quindi -insiste Lamonica- anche di fronte a un allargamento
della platea siamo di fronte a una lotteria e non a una certezza del
diritto. Chiediamo un confronto con il governo su questo, e di sapere
se conferma che tutte queste persone vanno garantite e come vuole
affrontare il problema, anche perche' e' stato il governo a bloccare
la discussione in Senato sul 'Milleproroghe'. Ci dica il ministro
-conclude- cosa vuole fare". (segue)

(Lab/Opr/Adnkronos)
21-FEB-12 17:39

NNNNWELFARE: INCA-CGIL, E' ALLARME PER 'SENZA LAVORO NE' PENSIONI', GOVERNO INTERVENGA (2) =

(Adnkronos/Labitalia) - Secondo la Cgil, infatti, il rischio non
e' solo per "i 65.000 lavoratori in mobilita' al 4 dicembre 2011,
registrati secondo il monitoraggio dell'Inps, per i quali valgono le
deroghe alle nuove norme, ma non e' detto ci siano le risorse
sufficienti per coprire le spese". "La legge infatti dice -ricorda-
che questa tipologia di lavoratori rientrano nelle deroghe e possono
andare in pensione, ma dice anche che c'e' un tetto di risorse. Quindi
e' una lotteria, se le risorse ci sono vai in pensione, altrimenti
no".

E non e' finita qui, secondo Cgil e Inca, perche' il problema
del 'senza lavoro, ne' pensione' rischia di interessare una platea
piu' ampia e cioe' "tutti quei lavoratori delle aziende che hanno si'
siglato accordi entro il 4 dicembre, ma per i quali la mobilita'
partira' dopo. O ancora accordi di aziende grandi e importanti che
sono stati sottoscritti nel lasso di tempo tra il 4 e il 31 dicembre
2011, o che prevedono la risoluzione effettiva del rapporto di lavoro
successivamente al dicembre 2011". (segue)

(Lab/Opr/Adnkronos)
21-FEB-12 17:53

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Adnkronos/Labitalia) - Una situazione che, per la Cgil,
"interessa aziende come Agile/Eutelia (386 esuberi), Alenia (747),
Fiat Irisbus (653), Fiat Termini Imerese (640), Fincantieri (1240),
Selex Elsag (230), Wirpool (495). Per il settore edile: Rdb (137),
Unical (50). Per il farmaceutico, Sanofi (460), Sigma Tau (569). Nel
settore dei servizi: Poste italiane (2.000), Defendini (400), Telepost
(125). Per il trasporto aereo: Alitalia/Meridiana e altre (5.000, 4
anni di cig piu' 3 di mobilita' dal 2008)". Poi ci sono tante altre
procedure ancora aperte, come l'Alcoa con 1.000 lavoratori coinvolti.

E per Morena Piccinini, presidente dell'Inca, "in questa fase di
transizione dalle norme vecchie alle nuove del sistema pensionistico,
ci ritroviamo con tante, troppe persone che hanno perso o stanno
perdendo il posto di lavoro, per accordi aziendali di cessazioni di
rapporti di lavoro, di esodi collettivi, e che sulla carta potrebbero
mantenere il diritto alle vecchie norme ma non sono sicuri di cio',
perche' la legge dice che potranno mantenere il 'vecchio' diritto solo
se hanno cessato il rtapporto di lavoro prima del 31 dicembre 2011' e
gia' questo e' un problema', e solo se rientrano nei numeri previsti e
nello stanziamento previsto". (segue)

(Lab/Opr/Adnkronos)
21-FEB-12 17:57

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(Adnkronos/Labitalia) - "E quindi e' una sorta di lotteria
-conclude Piccinini- con i lavoratori che non sanno se rientreranno
nella tipologia prevista e nelle risorse previste. E ancora i
lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro e stanno facendo i
versamenti volontari per il perfezionamento del diritto sono
nell'incertezza se possono rientrare nel vecchio sistema o se devono
continuare a pagare per tre-quattro anni prima di andare in pensione.
E' assurdo, in un Paese ci deve essere la certezza del diritto".

(Lab/Opr/Adnkronos)
21-FEB-12 18:00

NNNN

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