farmaci:
anti-cancro seno riduce mortalita' ma 5 volte rischi cuore =
su cochrane library studio sul trastuzumab di giovani
ricercatori italiani
roma, 17 apr. (adnkronos salute) - (embargo alle 01.01 di
domani) - nelle pazienti con cancro al seno che hanno ricevuto il
farmaco trastuzumab la mortalita' si e' ridotta di circa un terzo, ma
il rischio di tossicita' cardiaca dovuta al medicinale e' aumentato di
circa 5 volte rispetto alle donne che hanno ricevuto il solo
trattamento standard. lo rileva uno studio di revisione effettuato da
un team di giovani ricercatori delle universita' di milano e modena,
in collaborazione con l'istituto mario negri, che ridefinisce rischi e
benefici di uno dei prodotti biotecnologici piu' usati nella cura del
tumore della mammella: il trastuzumab (nome commerciale herceptin*).
il medicinale - ricorda una nota dell'universita' di milano -
viene offerto alle donne con tumore al seno her2 positivo, in aggiunta
alla chemioterapia standard. e' un farmaco con un importante
potenziale terapeutico: aumenta le probabilita' di sopravvivere e
riduce il rischio di recidive. le donne con tumore al seno her2
positivo sono circa un quinto delle malate e, se non ricevono il
trattamento, hanno una prognosi peggiore rispetto alle her2 negative.
allo stesso tempo, pero', le donne che ricevono trastuzumab hanno
anche un maggiore rischio di andare incontro a problemi di cuore, come
emerge dalla revisione pubblicata sulla 'cochrane library'.
all'interno del programma di supporto alla ricerca indipendente
finanziato dall'agenzia italiana del farmaco (aifa), la squadra di
giovani ricercatori, in media con meno di 40 anni, ha valutato tutti
gli studi clinici randomizzati disponibili allo scopo di ottenere
l'informazione piu' attendibile circa il rapporto tra i benefici e i
rischi legati alla somministrazione del trastuzumab. i ricercatori
hanno identificato otto studi, che includevano un totale di 11.991
donne con un tumore al seno her2 positivo operabile e non metastatico,
divise in modo casuale in due gruppi: le donne del primo gruppo
ricevevano la normale chemioterapia, quelle del secondo erano invece
trattate con il trastuzumab in aggiunta alla terapia standard. lo
stato di salute delle pazienti e' stato monitorato per una media di
circa tre anni. (segue)
(com-bdc/col/adnkronos)
17-apr-12 12:20
nnnn
su cochrane library studio sul trastuzumab di giovani
ricercatori italiani
roma, 17 apr. (adnkronos salute) - (embargo alle 01.01 di
domani) - nelle pazienti con cancro al seno che hanno ricevuto il
farmaco trastuzumab la mortalita' si e' ridotta di circa un terzo, ma
il rischio di tossicita' cardiaca dovuta al medicinale e' aumentato di
circa 5 volte rispetto alle donne che hanno ricevuto il solo
trattamento standard. lo rileva uno studio di revisione effettuato da
un team di giovani ricercatori delle universita' di milano e modena,
in collaborazione con l'istituto mario negri, che ridefinisce rischi e
benefici di uno dei prodotti biotecnologici piu' usati nella cura del
tumore della mammella: il trastuzumab (nome commerciale herceptin*).
il medicinale - ricorda una nota dell'universita' di milano -
viene offerto alle donne con tumore al seno her2 positivo, in aggiunta
alla chemioterapia standard. e' un farmaco con un importante
potenziale terapeutico: aumenta le probabilita' di sopravvivere e
riduce il rischio di recidive. le donne con tumore al seno her2
positivo sono circa un quinto delle malate e, se non ricevono il
trattamento, hanno una prognosi peggiore rispetto alle her2 negative.
allo stesso tempo, pero', le donne che ricevono trastuzumab hanno
anche un maggiore rischio di andare incontro a problemi di cuore, come
emerge dalla revisione pubblicata sulla 'cochrane library'.
all'interno del programma di supporto alla ricerca indipendente
finanziato dall'agenzia italiana del farmaco (aifa), la squadra di
giovani ricercatori, in media con meno di 40 anni, ha valutato tutti
gli studi clinici randomizzati disponibili allo scopo di ottenere
l'informazione piu' attendibile circa il rapporto tra i benefici e i
rischi legati alla somministrazione del trastuzumab. i ricercatori
hanno identificato otto studi, che includevano un totale di 11.991
donne con un tumore al seno her2 positivo operabile e non metastatico,
divise in modo casuale in due gruppi: le donne del primo gruppo
ricevevano la normale chemioterapia, quelle del secondo erano invece
trattate con il trastuzumab in aggiunta alla terapia standard. lo
stato di salute delle pazienti e' stato monitorato per una media di
circa tre anni. (segue)
(com-bdc/col/adnkronos)
17-apr-12 12:20
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farmaci:
anti-cancro seno riduce mortalita' ma 5 volte rischi cuore (2) =
il ricercatore, terapia comunque vantaggiosa per donne a rischio
recidiva
(adnkronos salute) - la ricerca ha dimostrato che nelle pazienti
che hanno ricevuto il trastuzumab la mortalita' si e' ridotta di circa
un terzo, ma il rischio di tossicita' cardiaca dovuta al farmaco e'
aumentato di circa 5 volte rispetto alle donne che hanno ricevuto il
solo trattamento standard. "questo significa che per ogni mille donne
con tumore al seno her2 positivo che ricevono la terapia standard
(senza trastuzumab) - dice lorenzo moja, ricercatore del dipartimento
di sanita' pubblica dell'universita' di milano - 900 di loro saranno
ancora in vita dopo 3 anni; su mille che invece ricevono il
trastuzumab in aggiunta alla terapia standard, 933 sopravvivranno".
il farmaco ha pero' anche una 'seconda faccia'. circa 26 donne
su 1000 tra quelle che ricevono il trastuzumab andranno incontro a una
grave tossicita' cardiaca (scompenso cardiocircolatorio) come effetto
collaterale del farmaco. questo significa 21 casi in piu' rispetto
alle pazienti che ricevono la sola terapia standard. "la tossicita'
cardiaca potrebbe essere reversibile, qualora il trattamento venga
sospeso immediatamente", precisa moja.
"complessivamente - conclude roberto d'amico, ricercatore presso
il dipartimento di oncologia dell'universita' di modena - il
trattamento con trastuzumab apporta piu' vantaggi che danni nelle
donne in cui e' alta la possibilita' di recidiva del tumore e che non
sono a rischio di malattie cardiache. il bilancio tra rischi e
benefici e' pero' meno chiaro e deve essere valutato con cautela per
le donne che hanno bassa probabilita' di recidiva della malattia, per
esempio in quelle che hanno tumori di dimensioni molto piccole, e per
le donne che non hanno una situazione cardiovascolare ottimale e
quindi sono a maggiore rischio di complicazioni cardiologiche.
l'oncologo deve condividere con la paziente se iniziare o meno la
terapia con trastuzumab, dopo aver attentamente considerato i rischi e
i benefici".
(com-bdc/col/adnkronos)
17-apr-12 12:41
nnnn
il ricercatore, terapia comunque vantaggiosa per donne a rischio
recidiva
(adnkronos salute) - la ricerca ha dimostrato che nelle pazienti
che hanno ricevuto il trastuzumab la mortalita' si e' ridotta di circa
un terzo, ma il rischio di tossicita' cardiaca dovuta al farmaco e'
aumentato di circa 5 volte rispetto alle donne che hanno ricevuto il
solo trattamento standard. "questo significa che per ogni mille donne
con tumore al seno her2 positivo che ricevono la terapia standard
(senza trastuzumab) - dice lorenzo moja, ricercatore del dipartimento
di sanita' pubblica dell'universita' di milano - 900 di loro saranno
ancora in vita dopo 3 anni; su mille che invece ricevono il
trastuzumab in aggiunta alla terapia standard, 933 sopravvivranno".
il farmaco ha pero' anche una 'seconda faccia'. circa 26 donne
su 1000 tra quelle che ricevono il trastuzumab andranno incontro a una
grave tossicita' cardiaca (scompenso cardiocircolatorio) come effetto
collaterale del farmaco. questo significa 21 casi in piu' rispetto
alle pazienti che ricevono la sola terapia standard. "la tossicita'
cardiaca potrebbe essere reversibile, qualora il trattamento venga
sospeso immediatamente", precisa moja.
"complessivamente - conclude roberto d'amico, ricercatore presso
il dipartimento di oncologia dell'universita' di modena - il
trattamento con trastuzumab apporta piu' vantaggi che danni nelle
donne in cui e' alta la possibilita' di recidiva del tumore e che non
sono a rischio di malattie cardiache. il bilancio tra rischi e
benefici e' pero' meno chiaro e deve essere valutato con cautela per
le donne che hanno bassa probabilita' di recidiva della malattia, per
esempio in quelle che hanno tumori di dimensioni molto piccole, e per
le donne che non hanno una situazione cardiovascolare ottimale e
quindi sono a maggiore rischio di complicazioni cardiologiche.
l'oncologo deve condividere con la paziente se iniziare o meno la
terapia con trastuzumab, dopo aver attentamente considerato i rischi e
i benefici".
(com-bdc/col/adnkronos)
17-apr-12 12:41
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