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mercoledì 13 giugno 2012

SPAZIO: ALLO STUDIO IN ITALIA PROGETTO SU DETRITI IN ORBITA


SPAZIO: ALLO STUDIO IN ITALIA PROGETTO SU DETRITI IN ORBITA
(NOTIZIARIO SCIENZA E TECNICA)
(ANSA) - ROMA, 13 GIU - Controllare i pericolosi 'rifiuti'
spaziali per garantire uno spazio 'sicuro': e' questo
l'obiettivo del primo progetto italiano per monitorare le decine
di migliaia di detriti in orbita. Il piano, allo studio con il
coordinamento della presidenza del Consiglio, punta a
coinvolgere enti di ricerca, forze armate e aziende per rendere
piu' sicuro l'uso dello spazio.
''Al momento solo gli Stati Uniti sono in grado di monitorare
i tanti detriti presenti nello spazio'', ha spiegato il
colonnello Marco Nardini, responsabile dell'Ufficio di politica
spaziale aeronautica dello Stato Maggiore dell'Aeronautica
militare, a margine dell'inaugurazione di Orbita Italia.
''Stiamo cercando di creare una capacita' italiana, anche se
minima, per contribuire al monitoraggio'', ha spiegato.
''Proprio per questo - ha aggiunto - la presidenza del Consiglio
sta dialogando con Difesa, Agenzia Spaziale Italiana, Istituto
Nazionale di Astrofisica, Protezione Civile e alcune aziende,
per gettare le basi per un progetto sinergico''.
Il sistema utilizzato oggi dagli Usa, oltre al monitoraggio
grazie a radar e telescopi, prevede l'obbligo di allertare i
proprietari dei satelliti ritenuti a rischio impatto con
eventuali detriti entro un raggio di sicurezza; ''un allarme che
obbliga, quando ricevuto, all'accensione dei propulsori per
spostare di orbita il satellite: un'attivita' che porta a un
grande consumo di combustibile e che riduce il periodo di
operativita' dei satelliti'', ha osservato Nardini.
Dotarsi di un sistema di controllo autonomo permetterebbe di
migliorare la precisione nella valutazione delle traiettorie e
quindi anche accensioni 'ingiustificate' dei motori. ''Allo
stato attuale - ha detto ancora - non ci sono fondi per
realizzare nuovi strumenti specifici e l'idea e' valutare la
fattibilita' di creare una nuova piattaforma usando strumenti
che esistono gia', come la grande antenna di Medicina, oppure
utilizzando strumentazioni radar dismesse. Dal dialogo tra le
varie realta' coinvolte nascera' un documento per valutare il
progetto e nel caso chiedere anche la partecipazione di altri
soggetti europei''. (ANSA).

Y28-BG
13-GIU-12 01:00 NNNN

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