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giovedì 24 ottobre 2013

COMUNICATO STAMPA : Le larghe intese: la Costituzione è cosa nostra


Riceviamo e pubblichiamo

COMUNICATO STAMPA : Le larghe intese: la Costituzione è cosa nostra
 
Grazie a soli 4 voti che hanno permesso di raggiungere la maggioranza dei 2/3, il Senato approva in terza lettura il ddl costituzionale che istituisce il Comitato parlamentare per le riforme costituzionali. Con questa deliberazione il Senato ha votato definitivamente la deroga che permette di aggirare l'art. 138, ossia di ignorare le regole che la Costituzione prevede per modificare la Costituzione stessa.
La maggioranza qualificata impedisce infatti il ricorso al referendum sulla deroga al 138.
E' una gravissima violazione della Costituzione compiuta in Parlamento dalla maggioranza delle "larghe intese", destinata a spalancare le porte alle manipolazioni successive.
La possibilità di sottoporre a referendum le modifiche costituzionali di merito, prevista con la norma approvata qualunque sia la maggioranza parlamentare,  non diminuisce il danno preliminare oggi arrecato alla Carta. Non è chiaro infatti se alla fine il referendum potrà avvenire su singole norme approvate o su tutto il pacchetto di riforme, che potrebbe, ad esempio, significare opporsi anche a provvedimenti "popolari" quali legge elettorale e riduzione del numero dei parlamentari.

Ora possiamo dire, a ragion veduta, che "il re-PD è nudo". A cosa si riduce, davanti a scelte come questa,  tutto il dissenso interno? A 5 (cinque) senatori,: 1 astenuto e 4 che non hanno partecipato al voto!


A.L.B.A. - Comitato Operativo Nazionale

 
 
SULLA MORTE DI RAFFAELE PENNACCHIO - malato di SLA che da 2 giorni presidiava il Ministero dell'Economia.
Un ricordo di Mario Sommella, dello snodo tematico ALBA Articolo 3 a cui Raffaele aveva aderito
 
Raccontare una storia così scioccante non è impresa semplice, da quando si è costituito il nodo Articolo 3 abbiamo stretto un connubio indissolubile con i compagni e le compagne del comitato 16 novembre, Raffaele è stato tra i primi ad aderire, il nostro intento è quello di unificare gli sforzi, E mi esprimo al presente perché le nostre lotte continueranno, ripeto il nostro intento è quello di unire varie esperienze tra disabili con problematiche differenti  , Fin dai primi momenti si è compreso e percepito il valore umano che queste compagne e questi compagni, nonostante siano colpiti nella loro integrità fisica, quanto avrebbero potuto fare per la causa di tutti i disabili, troppo spesso le nostre categorie vagano  nel buio, agiscono slacciati da qualsiasi contatto tra loro , Ognuno a coltivare il loro piccolo interesse ad orticello, invece loro erano consapevoli che solo unendo le lotte di più persone con problemi simili si sarebbe potuto arrivare a risposte concrete a nostro favore.
Arriviamo alla cronaca, purtroppo non felice, di questi momenti; il Comitato 16 Novembre invia una lettera al ministero per avanzare una proposta progetto che avrebbe potuto portare benefici non solo ai malati di SLA ma a tutta la categoria dei disabili, e non solo, in questa proposta progetto si richiedeva l'assistenza domiciliare a chi ne facesse richiesta e contemplava inoltre l'assunzione di circa 200.000 persone che avrebbero dovuto assistere queste persone quindi un buon impatto occupazionale, e parliamo di posti regolari non a nero, certo questo comportava una riduzione dei finanziamenti alle RSA, ma questi finanziamenti, addirittura, avrebbero apportato un buon risparmio alle casse dello Stato, sempre inascoltati non c'era interesse da parte dei nostri governanti in quanto le lobby delle residenze sanitarie assistenziali e forte in Italia, ma i malati SLA non si sono mai tirati indietro e a rischio della loro vita hanno più volte e ripetutamente manifestato sotto i vari ministeri, il 12 giugno 2013, penultimo appuntamento prima della data del 22 ottobre, è sempre per richiedere quello che di diritto dovrebbe essere dato annoi disabili, I vari governi che si sono succeduti e che hanno avuto contatti con questi manifestanti eroici non si sono mai fatti scrupolo E chiedersi cosa rischiano queste persone, non sapevano che i malati SLA sono persone colpite nella loro integrità da una malattia inesorabile che li debilita col passar del tempo? Non si sono mai domandati perché mettono a rischio la loro vita per ottenere quello che è un loro diritto ? Non è bastato un presidio, non il secondo, ma ben nove nell'arco di 24 mesi e sempre con lo stesso leitmotiv, dateci quello che ci spetta, Non per capriccio, ma perché questo è contemplato nelle nostre leggi, sia italiane che della comunità europea. Arriviamo al 22 ottobre, un manipolo di eroi si incontra sotto il ministero economia finanze per  richiedere quello che già vi ho descritto sopra, al ministero vengono accolti la mattina del 22 e i vari sottosegretari tentano di posporre le loro richieste ad altri incontri, più in la nel   tempo, ma era proprio Raffaele che al tavolo diceva "fate presto, non c'è tempo" questo lo ha ripetuto più volte ai vari burocrati governativi, il 22 escono dal ministero rimanendo in Presidio tutta la notte al freddo dopo aver strappato con i denti l' incontro del 23, il giorno dopo all'incontro riescono ad ottenere buone assicurazioni alle loro richieste, i comunicati stampa sono positivi, ma la lotta è stata dura, provati dal presidio notturno e dall'incontro fiume verso le 15:30 escono dal ministero e si avviano in albergo, raffaele era felice, si provato, ma felice e nessuno si sarebbe aspettato che la sera si sarebbe  accasciato al tavolo davanti a tutti i compagni e le compagne.
Questo è l'epilogo di una storia tragica, Con responsabilità, anche se indiretta, da parte di governanti cinici che non rispettano I bisogni delle persone più deboli, si sa bene come ragionano questi burocrati manipolati da un'economia crudele, Che non lesinano fondi a istituti bancari ho sovvenzionamenti alle loro caste, di contro fanno sì che persone con pieni diritti costituzionali arrivino sotto i loro palazzi del potere per ottenere quello che gli spetta. Adesso Raffaele non c'è più, ma di lui rimarrà il suo sorriso, e il suo esempio che sarà un faro per tutti coloro che in futuro vorranno rivendicare i loro Giusti diritti,  solo così il suo sacrificio non sarà reso vano.

Mario Sommella 
 



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