Riceviamo e pubblichiamo
gio, apr 18, 2013 Valentina
Suicidi Carabinieri: La denuncia del COCER dell’Arma dei
Carabinieri è senza mezzi termini, fredda e determinata a puntare il dito
affinchè qualcosa si muova finalmente.
Se non qualcosa di concreto, almeno le coscienze di coloro che sono colpevoli dei suicidi carabinieri. Colpevoli di tragedie evitabili, colpevoli di una situazione diffusa e di un disagio crescente che rende le persone già fragili e sottopressione vittime del gesto estremo, che paradossalmente è il più coraggioso da compiere: il suicidio.
Tra le forze dell’ordine, la categoria più colpita dal suicidio è proprio quella dei carabinieri, parliamo di suicidi carabinieri. Si stima infatti che ben il 66% dei casi di suicidio nelle forze armate ha avuto come vittima proprio carabiniere.
Più di recente, uno studio condotto sulle forze armate dal 1976 al 1991 ha concluso che il suicidio rappresenta la terza causa di decesso in questa categoria di lavoratori, con una percentuale che si attesta intorno al 7%.
Numeri a parte il problema dei suicidi che va ben oltre quelli delle forze armate, è un tema delicato e scottante, mai come in questi anni di feroce crisi e disoccupazione. Anni nei quali, rimprovera il COCER, invece di essere protetti e guidati da istituzioni solerti, ci si ritrova a piangere morti di fianco a quelle stesse istituzioni impotenti e incapaci “costituire un governo a distanza di oltre 40 giorni dalle elezioni ed (…)La stessa classe politica che elegge un presidente della Camera che dichiara candidamente di non aver immaginato che in Italia oggi ci fosse tanta povertà”.
Le forze dell’ordine sono composte da cittadini, uomini e donne, ancora prima che da soggetti in divisa. Per questo comprendono il disagio e la rabbia del popolo perché è il loro stesso disagio e la loro stessa rabbia e proprio per questo non trovano parole dure, neanche quando si trovano a subìre attacchi, in qualità di difensori delle istituzioni.
Il Cocer infatti si dice comprensivo verso la gente, esasperata dalla condizione attuale di povertà diffusa e senza segnali di ripresa in vista e non si sente di “condannare quel popolo che li insulta perché li identifica come l’interfaccia di uno stato cinico e predatore, quello stesso stato che da sempre manifesta la sua riconoscenza per l’opera svolta dalle forze armate e forze di polizia con continui tagli e penalizzazioni”.
Fonte: gnret / forzearmate / dica33 / sindacatosupu /noi.caserta
Valentina Stipa
Se non qualcosa di concreto, almeno le coscienze di coloro che sono colpevoli dei suicidi carabinieri. Colpevoli di tragedie evitabili, colpevoli di una situazione diffusa e di un disagio crescente che rende le persone già fragili e sottopressione vittime del gesto estremo, che paradossalmente è il più coraggioso da compiere: il suicidio.
Tra le forze dell’ordine, la categoria più colpita dal suicidio è proprio quella dei carabinieri, parliamo di suicidi carabinieri. Si stima infatti che ben il 66% dei casi di suicidio nelle forze armate ha avuto come vittima proprio carabiniere.
Tabella Suicidi Carabinieri
La tabella che riportiamo qui sotto è esplicativa proprio di questo ultimo aspetto e tiene conti dei suicidi carabinieri che si sono verificati all’interno dell’arma dei carabinieri nell’arco temporale primo gennaio 2001-30 giugno 2011 per un totale di 88 morti:
SUICIDI CARABINIERI ANNO 1997 09
SUICIDI CARABINIERI ANNO 1998 11
SUICIDI CARABINIERI ANNO 1999 17
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2000 15
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2001 18
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2002 14
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2003 14
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2004 08
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2005 10
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2006 11
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2007 11
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2008 14
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2009 12
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2010 22
SUICIDI CARABINIERI ANNO 2011 15
Suicidi Carabinieri: Chi sono i Responsabili?
Il tema dei suicidi all’interno delle forze armate è una questione scottante e mai affrontata di petto sotto nessun punto di vista fino alla fine del secolo scorso, quando Enrico Morselli, neuropsichiatra, iniziò uno studio approfondito, traendo delle conclusioni piuttosto interessante e valide ancora oggi.Più di recente, uno studio condotto sulle forze armate dal 1976 al 1991 ha concluso che il suicidio rappresenta la terza causa di decesso in questa categoria di lavoratori, con una percentuale che si attesta intorno al 7%.
Numeri a parte il problema dei suicidi che va ben oltre quelli delle forze armate, è un tema delicato e scottante, mai come in questi anni di feroce crisi e disoccupazione. Anni nei quali, rimprovera il COCER, invece di essere protetti e guidati da istituzioni solerti, ci si ritrova a piangere morti di fianco a quelle stesse istituzioni impotenti e incapaci “costituire un governo a distanza di oltre 40 giorni dalle elezioni ed (…)La stessa classe politica che elegge un presidente della Camera che dichiara candidamente di non aver immaginato che in Italia oggi ci fosse tanta povertà”.
Le forze dell’ordine sono composte da cittadini, uomini e donne, ancora prima che da soggetti in divisa. Per questo comprendono il disagio e la rabbia del popolo perché è il loro stesso disagio e la loro stessa rabbia e proprio per questo non trovano parole dure, neanche quando si trovano a subìre attacchi, in qualità di difensori delle istituzioni.
Il Cocer infatti si dice comprensivo verso la gente, esasperata dalla condizione attuale di povertà diffusa e senza segnali di ripresa in vista e non si sente di “condannare quel popolo che li insulta perché li identifica come l’interfaccia di uno stato cinico e predatore, quello stesso stato che da sempre manifesta la sua riconoscenza per l’opera svolta dalle forze armate e forze di polizia con continui tagli e penalizzazioni”.
Fonte: gnret / forzearmate / dica33 / sindacatosupu /noi.caserta
Valentina Stipa
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