Riceviamo da Ficiesse e pubblichiamo
L’OCCASIONE PER POTER DIRE “NOI SIAMO DIVERSI” (EDITORIALE SUL CASO DEL FINANZIERE CHE HA PARCHEGGIATO L'AUTO DELL'AMMINISTRAZIONE IN UN POSTO PER INVALIDI) – di Giuseppe Fortuna
Lo scorso 8 aprile è
stata diffusa la notizia di un’operazione di polizia giudiziaria della Guardia
di finanza: 17 dipendenti del Comune di Reggio Calabria arrestati e altri 78
denunciati per assenteismo. C’era chi andava a fare la spesa, chi in farmacia,
chi accompagnava i bambini a scuola, mentre alcuni colleghi volenterosi
timbravano i cartellini per tutti.
Lo stesso giorno è
avvenuto molto probabilmente qualcosa di simile vicino Roma. Ma il protagonista
negativo, stavolta, sembra essere un appartenente al Corpo.
Comune di Fiumicino,
pomeriggio del giorno 8. Davanti a un centro commerciale, una troupe del
Fatto Quotidiano filma un’Alfa. Ha un lampeggiante sul tetto, paletta sul
parabrezza ed è parcheggiata nell’area riservata ai disabili. Passa più di
un’ora e un signore in giacca e cravatta con in mano dei capi di abbigliamento
esce dall’esercizio e fa per entrare in macchina. Ne segue una discussione con
il giornalista durante la quale il nostro uomo si qualifica come
finanziere.
A parte l'odiosa e
comunque inqualificabile occupazione del posto riservato ai disabili, diciamo
subito che c’è una sola ipotesi per la quale quanto avvenuto potrebbe essere
legittimo. Ed è che quella persona fosse un finanziere che avesse appena
terminato un'attività di servizio in quel centro commerciale. Quante sono le
possibilità che sia andata veramente così? Francamente, zero. Il finanziere,
infatti, non ha detto di essere al lavoro e i militari Gdf non svolgono mai da
soli servizi di polizia giudiziaria e tributaria, tanto meno con modalitÃ
"garibaldine". E se quindi quel signore era, come sembra, un appartenente al
Corpo ha commesso irregolarità gravi, probabilmente anche di natura penale.
Che farà adesso il
comandante generale Capolupo, che di sicuro si è già attivato visto il
discredito che sta derivando al Corpo?
Non è difficilissimo
immaginarlo. Disporrà che il reparto operativo competente proceda con rigore e
senza guardare in faccia a nessuno. Ciò vuol dire che verrà chiesto il video al
Fatto Quotidiano, accertato il nome e cognome dell’autista dell’Alfa, chi sia il
proprietario del mezzo, chi l’autorità autorizzata a disporne, quali scritture
di servizio ed eventualmente quali verbali siano stati redatti per quel giorno.
Quindi, in ogni caso sarà inviata un'informativa all’autorità giudiziaria e si
procederà anche in sede disciplinare.
Giusto. Chi sbaglia paga.
Specialmente e ancor di più se ha indosso una divisa.
Ma c’è un’altra cosa che
secondo noi va fatta assolutamente: INFORMARE AL PIU' PRESTO IL FATTO
QUOTIDIANO E LA STAMPA DELL'ESITO ANCHE DEI PRIMISSIMI ACCERTAMENTI. Era, o
non, un’auto dell’amministrazione? A chi era assegnata? Era, o non,
un finanziere quel signore? Ed era in servizio o si stava facendo gli affari
suoi?
Hanno diritto di saperlo i
cittadini italiani e gli indagati di Reggio Calabria. Ma ne hanno diritto e
bisogno anche i 60mila finanzieri in servizio e quelli, molto più numerosi, in
congedo, che devono poter dire, a testa alta, al vicino di casa, come al
benzinaio o dal droghiere: “Noi siamo diversi”.
GIUSEPPE FORTUNA
Segretario generale Associazione
Finanzieri Cittadini e Solidarietà – Ficiesse
giuseppefortuna@hotmail.com
+39.3402813453
GIUSEPPE FORTUNA
Segretario generale Associazione
Finanzieri Cittadini e Solidarietà – Ficiesse
giuseppefortuna@hotmail.com
+39.3402813453
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