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mercoledì 22 maggio 2013

SALUTE. PADOVA, SCOPERTA CURA PER ATROFIA MUSCOLARE SPINO-BULBARE


SALUTE. PADOVA, SCOPERTA CURA PER ATROFIA MUSCOLARE SPINO-BULBARE
L'USO DI UN COMUNE ANTIASMA MIGLIORA LA VITA DEI PAZIENTI

(DIRE) Roma, 22 mag. - Uno studio condotto dal dottor Gianni
Soraru' dell'universita' di Padova ha rivelato che l'uso del
clenbuterolo, un comune antiasma, puo' curare una patologia rara
e invalidante: l'atrofia muscolare spino-bulbare. Conosciuta
anche come malattia di Kennedy, si tratta di una patologia
trasmessa geneticamente ai soli individui di sesso maschile e
causa una lenta e progressiva debolezza e atrofia muscolare con
difficolta' soprattutto nella deambulazione associate spesso a
sintomi bulbari (difficolta' a deglutire ed articolare le parole)
e talora respiratori.
Il dottor Soraru', ricercatore del dipartimento di
Neuroscienze dell'universita' di Padova, ha scoperto la grande
potenzialita' del farmaco grazie a una sperimentazione clinica,
condotta su venti pazienti, che e' stata riportata dalla
prestigiosa rivista internazionale Neurology. Il farmaco, che ha
il grande vantaggio di essere gia' disponibile in commercio, ha
migliorato significativamente la vita dei pazienti.
"La sperimentazione che abbiamo condotto somministrando il
clenbuterolo per via orale- spiega Soraru' a Osservatorio
malattie rare- ha avuto un grande successo. La forza fisica dei
pazienti e' migliorata sensibilmente, senza effetti collaterali
di rilievo. Per questo abbiamo ora intenzione di istituire un
trial clinico piu' ampio, da condurre in doppio cieco. Invito
quindi i pazienti italiani a contattare l'ambulatorio malattie
del motoneuroni del policlinico universitario di Padova, per una
prima fase informativa, inviando una mail a
gianni.soraru@unipd.it; giorgia.querin@gmail.com; oppure
chiamando lo 049 8211943 in orario mattutino".
La malattia di Kennedy ha una prevalenza di circa 1/30.000
nati maschi. I sintomi solitamente compaiono tra i 30 e i 60
anni, con tremore, i crampi muscolari, l'affaticamento e la
disartria. Man mano che la malattia progredisce, i pazienti
sviluppano anche debolezza e atrofia dei muscoli bulbari e degli
arti, manifestando disartria, disfonia, tic muscolari, atrofia
linguale, difficolta' alla masticazione e anomalie del movimento.
Il declino cognitivo e' minimo o assente.

(Com/Wel/ Dire)
10:05 22-05-13

NNNN

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