Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00855
presentato da
Interrogazione a risposta scritta 4-00855
SCOTTO Arturo
testo di
Giovedì 13 giugno 2013, seduta n. 33
il posto fisso operativo della polizia di Stato di Casapesenna è alle dipendenze della questura di Caserta;
il suddetto posto di polizia opera anche nei comuni di Casal di Principe, Villa Literno e San Cipriano d'Aversa;
l'attività del personale della polizia di Stato di Casapesenna ha portato dal 2010 al 2012 a più di 60.000 persone controllate, a 160 arresti effettuati, compreso quelli di pericolosi latitanti, e a più di 30.000 veicoli controllati;
il Governo Monti, nell'ambito di una politica di risparmio economico, ha deciso per la soppressione del posto fisso operativo della polizia di Stato di Casapesenna;
l'aver aperto un posto di polizia in quel comune ha significato essere concretamente presenti nel quadrilatero della camorra in cui hanno un ruolo determinante i territori di Casal di Principe, San Cipriano d'Aversa e Villa Literno;
il personale di polizia di Casapesenna ha dimostrato di essere altamente professionale, sia nella prevenzione, con l'attività istituzionale della squadra volante, sia in operazioni di polizia giudiziaria, di contrasto all'abusivismo edilizio, di lotta alla contraffazione, di sequestro di armi e munizionamento da guerra e con l'arresto di pericolosi latitanti, tra cui il boss dei Casalesi Michele Zagaria;
i clan presenti in quest'area si sono dimostrati nel corso degli anni particolarmente organizzati e radicati nel territorio, con uno stile mafioso tale da essere spesso paragonato a quello tipico delle organizzazioni criminali siciliane e calabresi;
tali realtà criminali sono indubbiamente tra le più forti operanti in Campania, e le inchieste della magistratura hanno dimostrato anche i forti legami tra la «camorra» dell'agro aversano e la politica locale e nazionale;
alla chiusura del posto di polizia di Casapesenna si sono opposti la Silp CGIL, magistrati della DDA come ad esempio il pm Catello Maresca, esponenti del «Coordinamento per il riscatto» e imprenditori locali che con le loro denunce hanno permesso l'arresto di diversi estorsori della «camorra» locale (vedi l'articolo pubblicato da La Repubblica.it il 12 giugno 2013 intitolato «Casapesenna, appello del pm anticlan: non chiudete il commissariato di polizia») –:
se non si debba valutare la possibilità di non sopprimere il posto di polizia di Casapesenna, perché un'ottica tesa al solo risparmio non può determinare la soppressione di un presidio di legalità così efficace nel contrasto alla «camorra». (4-00855)
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