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martedì 9 luglio 2013

ANIMALI: LAV SU ORSO UCCISO, 2.000 EURO A CHI FORNIRA' NOTIZIE UTILI =


ANIMALI: LAV SU ORSO UCCISO, 2.000 EURO A CHI FORNIRA' NOTIZIE UTILI =
INDAGINI SIANO VELOCI ED EFFICACI, APPELLO A MINISTRO
DELL'AMBIENTE ORLANDO

Roma, 9 lug. (Adnkronos) - La Lav mette a disposizione la somma
di 2.000 euro come ricompensa per chi fornira' informazioni utili ad
identificare gli autori dell'uccisione dell'orso 'Stefano'.
''Chiediamo alla Procura della Repubblica competente e alle Forze di
Polizia, in primo luogo al Corpo Forestale dello Stato, che chi ha
compiuto quest'atroce gesto sia identificato con indagini veloci ed
efficaci, mediante stringenti accertamenti tecnici, anche con il
coinvolgimento dell'Istituto di medicina forense veterinaria di
Grosseto, mediante l'autopsia dell'orso e l'esame dei proiettili''. Lo
afferma in una nota la Lav commentando l'uccisione dell'orso
''Stefano'' avvenuta ieri nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e
Molise, "con modalita' simili ad un esecuzione".

"Gli autori, che potrebbero essere identificati attraverso esame
ed analisi incrociate di fucili e proiettili - spiega Carla Campanaro,
responsabile dell'Ufficio legale della LAV - dovranno rispondere del
reato di uccisione di animale con crudelta' ex art 544 bis Codice
penale. Oltre a cio', dovranno rispondere anche del reato di furto
venatorio di cui agli artt. 624, 625 n. 7, del Codice Penale, in
relazione alla teoria giurisprudenziale della sussistenza del reato di
furto aggravato ai danni dello Stato in caso di illecita apprensione
di fauna selvatica da parte di persona sprovvista di licenza di caccia
(Corte Suprema di Cassazione, IV Sezione Penale, Sentenza n. 34352 del
27/5/2004)'' .

''Chiediamo al Ministero dell'Ambiente di potenziare controlli e
tutela delle specie protette, garantendo risorse adeguate al Parco -
prosegue Massimo Vitturi, responsabile Lav Caccia e Fauna selvatica -
Chiediamo inoltre che il recepimento della Direttiva 2008/99/ce del
Parlamento Europeo sulla tutela penale dell'ambiente, che chiedeva
agli Stati membri sanzioni efficaci per chi uccide specie protette,
sia riformulato inserendo nel Codice penale una specifica ipotesi
delittuosa che preveda sanzioni adeguate, tra cui certamente il
carcere e la revoca permanente del porto d'armi nonche' l'interdizione
dallo svolgimento di qualunque attivita' che preveda l'uso di animali,
per chi commette tali atrocita'''. La Direttiva 2008/99/ce, infatti,
secondo la Lav, e' stata recepita in Italia con una norma blanda ed
irrisoria (art. 727 bis Codice penale) che non prevedendo sanzioni
adeguate non costituisce un deterrente sufficiente per episodi come
questo.

(Sin/Ct/Adnkronos)
09-LUG-13 16:47

NNNN

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