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lunedì 23 settembre 2013

CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS =



CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS =
MORETTI, PERCHE' NON ACCADA MAI PIU' SERVE CAMBIO CULTURALE E
REATO DI TORTURA

Bologna, 23 set. - (Adnkronos) - "Una casa famiglia per
accogliere i ragazzi adolescenti e neomaggiorenni che hanno compiuto
reati cosiddetti 'minori' e una borsa di studio intitolata a Federico
Aldrovandi" per lavori di ricerca delle scuole sui temi legati al suo
caso, dai diritti alla giustizia. E' quanto la madre di Federico,
Patrizia Moretti, vorrebbe realizzare in memoria del figlio ucciso il
25 settembre 2005 a Ferrara durante un controllo di polizia. A
raccontare all'Adnkronos i progetti della neonata Associazione
Federico Aldrovandi e' la stessa Moretti, a 8 anni dalla scomparsa del
figlio, all'epoca 18enne.

"L'associazione nasce dalla volonta' degli amici di mio figlio e
mira a lasciare qualcosa di bello e di buono nel nome di Federico -
spiega la madre - per questo motivo vogliamo promuovere azioni di
divulgazione e sensibilizzazione, ma anche tornei di karate, concorsi
d'arte e azioni benefiche". "Qualcosa che aiuti i nostri giovani ad
avere un futuro migliore e tutti noi ad avere una vita migliore -
prosegue Moretti - una vita di qualita', di diritti, giustizia e
soprattutto di dignita'".

"Verita' grido il tuo nome, per quello che non doveva succedere,
per quello che non e' ancora successo, perche' non accada mai piu'",
si legge sulla home page del sito dell'onlus nata da circa 6 mesi fa
come evoluzione del Comitato 'Verita' per Aldro', creato nel gennaio
del 2006 per chiedere verita' e giustizia per il diciottenne ucciso a
botte da 4 poliziotti, mentre tornava a casa. (segue)

(Mcb/Ct/Adnkronos)
23-SET-13 14:22

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CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS (2) =
MORETTI, CON L'ASSOCIAZIONE VOGLIAMO FARE UN PASSO AVANTI

(Adnkronos) - Ad 8 anni dalla morte del ragazzo, per il quale
sono stati condannati per eccesso colposo in omicidio colposo Paolo
Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri, i quattro
agenti di Polizia che lo fermarono, la battaglia di Patrizia Moretti,
ma anche del padre di Federico, Lino, dunque prosegue sul piano civile
e culturale.

"La storia giudiziaria nel nostro caso si e' conclusa - prosegue
Moretti - ma abbiamo la necessita' di fare un passo avanti, per questo
abbiamo creato l'associazione. Vogliamo che questa vicenda sia utile a
tutte le famiglie. Ovviamente siamo legati e sosteniamo le battaglie
delle famiglie di Giuseppe Uva e di Stefano Cucchi, ma piu' in
generale crediamo serva un cambio culturale profondo".

"Noi abbiamo avuto riscontri positivi da parte dello Stato e
delle istituzioni, ma vogliamo che ci sia giustizia per tutti -
continua la madre di Federico - per costruire quel futuro che mio
figlio non ha avuto, un futuro senza il rischio che accada cio' che e'
accaduto a lui". Per ottenere cio', secondo Moretti, serve
innanzitutto "la consapevolezza da parte delle persone che anche
all'interno delle forze dell'ordine possono accadere casi di abusi di
potere, forme di violenza e sopraffazione". Questo e' cio' che ha
insegnato il caso Aldrovandi, secondo la madre del ragazzo. (segue)

(Mcb/Ct/Adnkronos)
23-SET-13 14:22
CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS (3) =
MORETTI, SIA INTRODOTTO IL REATO DI TORTURA

(Adnkronos) - La stessa "consapevolezza deve esserci pero' anche
all'interno delle stesse forze dell'ordine perche' in questi casi
scattano dei meccanismi di copertura, di insabbiamento", continua
Moretti. "Per questo motivo chiediamo che sia introdotto il reato di
tortura - ricorda la donna - causa per la quale abbiamo raccolto
centinaia di migliaia di firme in una petizione on line".
L'associazione Aldrovandi ha, infatti, anche sottoscritto il
referendum per le 3 leggi di iniziativa popolare che oltre
all'introduzione del reato di tortura, chiedono legalita' nelle
carceri e la modifica della legge sulle droghe.

Non solo. "Vorrei che le istituzioni prendessero formalmente le
distanze da coloro che hanno commesso reati indossando una divisa e
questo puo' avvenire solo con l'introduzione di regole" sottolinea
Moretti che chiede quindi "l'espulsione dal corpo per agli
appartenenti alle forze dell'ordine che sono stati condannati". "I 4
agenti che hanno ucciso Federico ora sono sospesi dal servizio -
continua Moretti - ma se dovessero tornare a fare quello che facevano
prima, a mio avviso significa che le istituzioni stesse tollerano che
persone in divisa commettano questi reati".

"L'idea che tornino in servizio come se nulla fosse mai accaduto
- conclude - mi fa male e mi spaventa, come penso faccia male e
spaventi qualunque altro genitore". (segue)

(Mcb/Ct/Adnkronos)
23-SET-13 14:22


CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS (4) =
A GIUGNO 2012 CASSAZIONE CONFERMA TRE ANNI E SEI MESI PER I
QUATTRO AGENTI

(Adnkronos) - Nel nome di Federico c'e' dunque ora una nuova
battaglia che nasce dopo una storia giudiziaria iniziata tra mille
difficolta', a causa di reticenze, presunti depistaggi, omissioni,
mancati sopralluoghi e sequestri mai avvenuti. Fu solo nel marzo 2006
che i quattro agenti furono indagati per omicidio colposo. La svolta
infatti, avvenne grazie alla testimonianza della sola persona che
racconto' quanto accaduto quella notte in via dell'Arcoveggio, quando
Federico che stava tornando all'alba a casa, dopo una nottata con gli
amici, ha incontrato gli agenti. La testimone oculare fu Annie Marie
Tsagueu, immigrata camerunense, che narro' in aula quanto visto e
sentito dalla finestra di casa sua a Ferrara.

Il 19 giugno 2009, Segatto, Forlani, Pontani e Pollastri furono
condannati a 3 anni e 8 mesi di reclusione, che diventarono 3 anni e 6
mesi in appello, confermati a giugno 2012 dalla Corte di Cassazione.

Alla famiglia, invece, nel 2010 venne riconosciuto un
risarcimento di circa 2 milioni di euro. Tutti e 4 i condannati in via
definitiva sono ora liberi, avendo scontato i 6 mesi di reclusione
residui in seguito allo sconto di pena ottenuto grazie all'indulto.
L'intera storia giudiziaria sul processo Aldrovandi e' raccontata nel
film-documentario del 2010 del giornalista Rai Filippo Vendemmiati,
intitolato 'E' stato morto un ragazzo' e premiato con il Davide di
Donatello. (segue)

(Mcb/Ct/Adnkronos)
23-SET-13 14:22

CASO ALDROVANDI: LA MADRE, CASA FAMIGLIA E BORSA DI STUDIO NEL NOME DI FEDERICO/ADNKRONOS (5) =
SABATO SERA A FERRARA IL CONCERTO 'MUSICA PER FEDERICO'

(Adnkronos) - Se la vicenda giudiziaria dell'omicidio Aldrovandi
e' conclusa, non si sono placate invece le polemiche scatenate dal
Coisp, il sindacato di polizia che chiedeva misure cautelari piu'
leggere per gli agenti condannati e lamentava una presunta disparita'
di trattamento nei loro confronti. Polemica portata lo scorso anno fin
sotto le finestre del Comune di Ferrara, dove la madre di Federico
lavora.

Un sit-in che il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani aveva
chiesto, invano, di spostare e al quale poco dopo Patrizia Moretti ha
risposto scendendo in piazza con la grande foto del figlio appena
morto. La risposta della citta' fu di grande solidarieta' con una
manifestazione che, pochi giorni dopo, abbraccio' la famiglia di
Federico invadendo pacificamente il centro della citta'. Su
quell'episodio pende una querela diffamazione, stalking e molestie
sporta da Moretti nei confronti del segretario del Coisp Franco
Maccari.

La stessa citta' di Ferrara che sabato sera si e' raccolta
all'Ippodromo per il concerto 'Musica per Federico'. Una grande festa
per ribadire i principi per cui e' nata l'associazione e cioe', come
recita lo Statuto, "la promozione del primato del diritto alla vita,
all'integrita' personale, alla salute, e dei diritti della persona in
genere rispetto a tutti gli altri interessi".

(Mcb/Ct/Adnkronos)
23-SET-13 14:22

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