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lunedì 28 aprile 2014

P.A., Cgil: grave se governo vara riforma senza alcun confronto


P.A., Cgil: grave se governo vara riforma senza alcun confronto
"Finora non sappiamo nulla, si rischia fare peggio di Brunetta"

Roma, 28 apr. (TMNews) - Una riforma della pubblica
amministrazione senza alcun confronto sarebbe un fatto "grave".
Lo sostiene il responsabile dei settori pubblici della Cgil,
Michele Gentile, secondo cui "sarebbe grave se il governo si
apprestasse a varare una sconosciuta riforma della pubblica
amministrazione entro aprile senza alcun confronto con le
organizzazioni dei lavoratori e solo sulla base di slogan che
fanno riferimento a 'ruspe', 'riduzione delle retribuzioni',
'esuberi', 'mobilità obbligatoria' e altro ancora".

"Quotidianamente - afferma il sindacalista - si leggono oramai
delle intenzioni del governo di riformare la Pa entro fine mese:
non abbiamo a oggi il piacere di conoscere cosa ci sarà in quella
riforma, ma già questa voluta mancanza di confronto rischia di
segnare la qualità della riforma, superando in questa attività
quanto fece l'ex ministro Brunetta".

(segue)

Glv
P.A., Cgil: grave se governo vara riforma senza ... -2-
"Dal 2008 manca dialogo sociale, come se sindacato fosse peste"

Roma, 28 apr. (TMNews) - "Sarebbe grave - afferma Gentile - non
porsi il problema di cancellare i disastri che la legge Brunetta
ha provocato nella Pa, ovvero: cinque anni senza contratto per un
taglio nella busta paga dei dipendenti pari a 7 miliardi, con in
più la previsione, alla luce del Def e dei comunicati del
ministero dell'Economia, di ulteriori blocchi contrattuali fino
al 2020; circa 250mila dipendenti in meno dal 2008, mentre -
sottolinea - all'incirca 300 mila precari rischiano dopo il 2016
di non avere più un luogo di lavoro, sia pure a tempo
determinato; tagli di spesa al funzionamento delle Pa;
delegittimazione e limitazione della contrattazione, con
l'unilateralità eretta a sistema; mobilità già oggi obbligatoria
per i dipendenti pubblici mentre si continuano a invocare nuove e
sconosciute norme insieme a 'ricambi generazionali'".

"Si tratta - secondo il responsabile dei settori pubblici della
Cgil - di atti politici che rischiano di perpetuarsi e che si
ripercuotono sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni e
sulle condizioni di lavoro di coloro che lavorano negli appalti,
nei servizi e nella produzione di beni. La costante dal 2008 è
l'assoluta assenza di confronto e di dialogo sociale, come se
parlare e confrontarsi con il sindacato fosse peste".

"O forse - attacca il sindacalista - si sfugge a un confronto che
certo non può essere a base di spot, ma che invece è fatto di
cose concrete e di riforme possibili? Come non pensare che anche
tutte queste questioni, oltre a una subordinazione
dell'amministrazione pubblica alla politica, siano alla base
delle cose che non funzionano? La riforma della Pa è sicuramente
'di sinistra' se per riforma si intende nuova qualità, efficacia,
diritti dei fruitori e dei lavoratori. Il tutto - conclude -
insieme alla ripresa di un dialogo sociale che su questi temi
continua a mancare dal 2008. In caso contrario non può certo
esserlo".

Glv

281239 apr 14
Pa: Cgil, grave se la riforma fosse varata senza confronto
Michele Gentile (Cgil), rimediare ai danni della legge Brunetta
 (ANSA) - ROMA, 28 APR - La Cgil e' preoccupata per la
mancanza di confronto sulla riforma della Pubblica
Amministrazione. "Sarebbe grave se, entro aprile, il Governo
varasse una sconosciuta riforma della pubblica amministrazione
senza alcun confronto con le organizzazioni dei lavoratori e
solo sulla base di slogan che fanno riferimento a ruspe,
riduzione delle retribuzioni, esuberi, mobilita' obbligatoria e
altro ancora". Cosi' il responsabile dei Settori pubblici della
Cgil Nazionale, Michele Gentile, sulle indiscrezioni che
riguardano la riforma della Pa promossa dal ministro Marianna
Madia. Nel merito, osserva Gentile, "sarebbe grave non porsi il
problema di cancellare i disastri della legge Brunetta: cinque
anni senza contratto per un taglio nella busta paga dei
dipendenti pari a 7 miliardi, con in piu' la previsione, alla
luce del Def e dei comunicati del Ministero dell'Economia, di
ulteriori blocchi contrattuali fino al 2020; circa 250 mila
dipendenti in meno dal 2008 mentre all'incirca 300 mila precari
rischiano dopo il 2016 di non avere piu' un luogo di lavoro, sia
pure a tempo determinato".
"La riforma della Pa e' sicuramente di 'sinistra' se per riforma
si intende nuova qualita', efficacia, diritti dei fruitori e dei
lavoratori, il tutto insieme alla ripresa di un dialogo sociale
che su questi temi continua a mancare dal 2008. In caso
contrario non puo' certo esserlo", conclude Gentile.

(ANSA).

 I28
28-APR-14 12:44 NNNN
PA. CGIL: GRAVE RIFORMA SENZA ALCUN CONFRONTO


(DIRE) Roma, 28 apr. - "Sarebbe grave se il Governo si
apprestasse a varare una sconosciuta riforma della pubblica
amministrazione entro aprile senza alcun confronto con le
organizzazioni dei lavoratori e solo sulla base di slogan che
fanno riferimento a 'ruspe', 'riduzione delle retribuzioni',
'esuberi', 'mobilita' obbligatoria' e altro ancora". Cosi' il
responsabile dei Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele
Gentile, in merito alle indiscrezioni sulla riforma della Pa
promossa dal ministro Marianna Madia. Il dirigente sindacale
sottolinea infatti come "quotidianamente si leggono oramai delle
intenzioni del Governo di riformare la Pa entro fine mese: non
abbiamo ad oggi il piacere di conoscere cosa ci sara' in quella
riforma ma gia' questa voluta mancanza di confronto rischia di
segnare la qualita' della riforma, superando in questa attivita'
quanto fece l'ex ministro Brunetta".
 Nel merito, osserva Gentile, "sarebbe grave non porsi il
problema di cancellare i disastri che la legge Brunetta ha
provocato nella Pa, ovvero: cinque anni senza contratto per un
taglio nella busta paga dei dipendenti pari a 7 miliardi, con in
piu' la previsione, alla luce del Def e dei comunicati del
Ministero dell'Economia, di ulteriori blocchi contrattuali fino
al 2020; circa 250 mila dipendenti in meno dal 2008 mentre
all'incirca 300 mila precari rischiano dopo il 2016 di non avere
piu' un luogo di lavoro, sia pure a tempo determinato; tagli di
spesa al funzionamento delle Pa; delegittimazione e limitazione
della contrattazione, con l'unilateralita' eretta a sistema;
mobilita' gia' oggi obbligatoria per i dipendenti pubblici mentre
si continuano a invocare nuove e sconosciute norme insieme a
'ricambi generazionali'".
 Si tratta, secondo il sindacalista della Cgil, "di atti
politici che rischiano di perpetuarsi e che si ripercuotono sul
funzionamento delle pubbliche amministrazioni e sulle condizioni
di lavoro di coloro che lavorano negli appalti, nei servizi e
nella produzione di beni. La costante dal 2008 e' l'assoluta
assenza di confronto e di dialogo sociale, come se parlare e
confrontarsi con il sindacato fosse 'peste'. O forse si sfugge
ad un confronto che certo non puo' essere a base di spot, ma che
invece e' fatto di cose concrete e di riforme possibili? Come non
pensare che anche tutte queste questioni, oltre ad una
subordinazione dell'amministrazione pubblica alla politica, siano
alla base delle cose che non funzionano? La riforma della Pa e'
sicuramente di 'sinistra' se per riforma si intende nuova
qualita', efficacia, diritti dei fruitori e dei lavoratori, il
tutto insieme alla ripresa di un dialogo sociale che su questi
temi continua a mancare dal 2008. In caso contrario non puo'
certo esserlo", conclude Gentile.
 (Com/Vid/ Dire)
12:05 28-04-14
 

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