Translate

giovedì 22 maggio 2014

EGITTO: MEDICO A PROCESSO PER MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, E' PRIMA VOLTA

EGITTO: MEDICO A PROCESSO PER MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, E' PRIMA VOLTA =
L'INTERVENTO CAUSO' LA MORTE DI UNA BAMBINA DI 13 ANNI UN ANNO
FA

Il Cairo, 22 mag. - (Adnkronos/Aki) - Si apre oggi in Egitto,
per la prima volta nel Paese, un processo a carico di un medico,
Raslan Fadl, che nel giugno scorso causo' la morte di una studentessa
di 13 anni, Sohair al-Bata'a, mentre le praticava un intervento di
mutilazione genitale femminile. Una pratica illegale dal 2008 in
Egitto, ma largamente accettata. Anche il padre della vittima, Mohamed
al-Bata'a, e' imputato nello stesso procedimento come complice.
Secondo gli attivisti si tratta di un passo in avanti per sradicare la
pratica, ancora molto diffusa soprattutto nelle zone rurali e secondo
la polizia impossibile da vietare.

Intanto Fadl, che ha sempre negato le accuse a suo carico, ha
spiegato che Sohair e' morta per una reazione allergica alla
penicillina. ''Quale circoncisione? Non c'e' stata alcuna
circoncisione. E' tutto un complotto di questi cani'', ha detto il
medico accusando gli attivisti per i diritti umani. Ma la nonna della
vittima ha ammesso che c'e' stato un intervento di mutilazione
genitale, anche se ha contestato la decisione di portare il caso in
tribunale. ''Era il suo destino - ha detto - Cosa possiamo fare? Lo ha
deciso Dio''. E nel villaggio resta alto il sostegno al medico, che e'
anche uno sheikh nella moschea locale. (segue)

(Brt/Col/Adnkronos)
22-MAG-14 11:32
EGITTO: MEDICO A PROCESSO PER MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI, E' PRIMA VOLTA (2) =

(Adnkronos/Aki) - Secondo l'Unicef, il 91 per cento delle donne
sposate in Egitto di eta' compresa tra i 15 e i 49 anni e' stato
sottoposto a un intervento di mutilazione genitale femminile. Il 72
per cento di queste sono state operata da medici, anche se la pratica
e' illegale in Egitto dal 2008. La ricerca condotta dall'Unicef
dimostra inoltre che e' in calo il ricorso alla pratica, con il 63 per
cento delle donne nel 2008 contro l'82 per cento nel 1995. Ma nelle
zone rurali, dove e' anche inferiore il livello di istruzione, la
popolazione locale sostiene ancora le mutilazioni genitali femminili,
che si ritiene preservino le donne dall'adulterio.

"Noi circoncidiamo tutte le nostre figlie, fa bene alle
ragazze'', ha detto al Guardian Naga Shawky, casalinga di 40 anni che
vive nello stesso villaggio dove viveva Sohair. "La legge non ci
fermera'. Cosi' hanno fatto i nostri nonni e cosi' faremo noi'', ha
aggiunto. Mostafa, contadino di 65 anni, non sapeva nemmeno che le
mutilazioni genitali femminili fossero state vietate. ''Tutte queste
ragazze sono circoncise. Ora cosa dovrebbe succedere? - si chiede - le
nostre due figlie sono circoncise. Si sono sposate e hanno avuto
figlie circoncise a loro volta''. Lo prevede la legge islamica,
sostengo gli abitanti del villaggio, dove a praticare le mutilazioni
genitali femminili sono anche le comunita' cristiane. ''E' una
questione cultutare e non islamica'', ha detto Suad Abu-Dayyeh,
rappresentante regionale del gruppo per i diritti umani 'Equality
Now'. "In Sudan e in Egitto la pratica e' diffusa. Ma nella maggior
parte dei Paesi arabi le persone non pensano sia una questione
islamica. Infatti c'e' una fatwa che vieta le mutilazioni genitali
femminili'', ha spiegato.

(Brt/Col/Adnkronos)
22-MAG-14 11:33

Nessun commento: