Ragazzo ucciso: Di Pietro, dietro divise persone normali
(ANSA) - CAMPOBASSO, 12 SET - "Dietro le divise ci sono
persone normali, come tutte le altre". E' quanto ha affermato
ieri sera Antonio Di Pietro a Campobasso, durante un incontro
sul tema della sicurezza, commentando la morte a Napoli di
Davide Bifolco.
Di Pietro ha citato la sua esperienza personale di quando,
poliziotto in servizio con un collega, si trovo' nel mezzo di una
sparatoria, dopo una rapina. "C'era in corso una rapina, i
malviventi stavano scappando e io so solo che mi sono buttato
sul marciapiede. Perche' dietro le divise ci sono persone
normali, come tutte le altre. Quindi cerchiamo di capire anche
chi c'e' dall'altra parte, non ci sono delle macchine".
Poi Di Pietro ha aggiunto: "Esprimo tutta la mia vicinanza al
dramma della famiglia di questo ragazzo. Pero' ricordiamoci che
bisogna andare oltre al momento in cui e' accaduto il fatto. C'e'
una questione sociale che va affrontata. Io credo che non sia
giusto non educare i propri figli a rispettare le leggi. Perche'
poi si immagina che, siccome dall'altra parte c'e' un uomo in
divisa, quello sa essere per definizione 'freddo', una
'macchina' che sa individuare l'esatto momento in cui deve
operare in un modo o in un altro". "Cerchiamo di capire come
stanno i fatti e dunque, in questo momento, facciamo lavorare la
magistratura ma soprattutto facciamo in modo che ci sia un senso
civico di maggiore responsabilita'".
Ed a proposito dei quattro carabinieri accoltellati a Roma da
un clochard tedesco ha concluso: "Sono stati accoltellati perche'
nessuno di loro ha avuto la forza di tirare fuori la pistola, si
sono fatti accoltellare". (ANSA).
M12-CAA
12-SET-14 11:50 NNNN
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