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lunedì 13 luglio 2015

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-09736 presentato da DADONE Fabiana testo di Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457   DADONE. – Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:    in data 22 giugno 2015 una delegazione del Movimento 5 Stelle ha visitato il penitenziario «Giuseppe Montalto» di Alba, in provincia di Cuneo;    la casa circondariale fu convertita in casa di reclusione nei primi mesi del 2014 e, stando a quanto denunciano i rappresentanti sindacali di polizia penitenziaria e i vertici della struttura, da allora non vi è stato alcun adeguamento in termini formativi, logistici, infrastrutturali e di sicurezza;



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-09736
presentato da
DADONE Fabiana
testo di
Mercoledì 8 luglio 2015, seduta n. 457
  DADONE. – Al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:
   in data 22 giugno 2015 una delegazione del Movimento 5 Stelle ha visitato il penitenziario «Giuseppe Montalto» di Alba, in provincia di Cuneo;
   la casa circondariale fu convertita in casa di reclusione nei primi mesi del 2014 e, stando a quanto denunciano i rappresentanti sindacali di polizia penitenziaria e i vertici della struttura, da allora non vi è stato alcun adeguamento in termini formativi, logistici, infrastrutturali e di sicurezza;
   a tale segnalazione, si aggiungono anche quelle relative all'organico considerato non adeguato al numero di detenuti ospitati nella struttura. Secondo i dati del Ministero della giustizia il penitenziario di Alba avrebbe 145 posti regolamentari, 133 dei quali sono già occupati. Tra questi anche 15 collaboratori di giustizia, per i quali si richiedono cautele particolari. Appena dopo la conversione in casa di reclusione, i detenuti ospitati erano 112 per una capienza massima di 127;
   secondo quanto riportato nel corso dell'incontro svoltosi tra la delegazione M5S, la direttrice della struttura, Giuseppina Piscioneri, e il segretario regionale del Sappe, Vicente Santilli, il numero di agenti sarebbe di 103 comprensivi del comandante e di quattro poliziotti distaccati. Dal 2008 a oggi sono transitati in acquiescenza ventinove unità di personale, in diversi ruoli e con diverse mansioni, che non sono mai state sostituite, conducendo così ad una pianta organica numericamente inferiore alle soglie di adeguatezza e di sicurezza;
   a dimostrazione di ciò i rappresentanti di polizia hanno ricordato i tre casi di tentativo di suicidio, sventati grazie alla reattività degli agenti presenti, cinque colluttazioni, sei ferimenti e ben trentotto episodi di autolesionismo;
   problematiche notevoli sono peraltro presenti anche in quello che si potrebbe definire l'ambito logistico della gestione penitenziaria: le vie d'accesso alla struttura sono disagevoli da percorrere così da rendere particolarmente complicato il transito di scorte e ambulanze. Dal punto di vista del trasporto, si lamenta la presenza di pochi mezzi a disposizione, peraltro alcuni con diverse centinaia di migliaia di chilometri al proprio attivo;
   il protrarsi di queste condizioni di precarietà e di malessere lavorativo sono sfociate dall'inizio del mese di luglio 2015 in una protesta, pacifica quanto significativa, da parte degli agenti che si rifiutano di consumare il pasto fornito loro dalla mensa del penitenziario –:
   il Ministro sia a conoscenza della grave condizione di disagio e di instabilità in cui sono chiamati a lavorare gli agenti di polizia penitenziaria della casa di reclusione di Alba, se e quali iniziative il Ministro intenda assumere al fine di ridurre i disagi e il malessere illustrati, di assegnare una pianta organica adatta all'impegno cui la struttura deve far fronte, adeguare il parco mezzi rinnovandolo e migliorare le condizioni di sicurezza per i detenuti e gli stessi agenti. (4-09736)

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