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martedì 7 maggio 2013

TUMORI: ITALIA STUDIA GENE 'SPIA' CANCRO OVAIO, IN ASSENZA CELLULE SI AMMALANO =


TUMORI: ITALIA STUDIA GENE 'SPIA' CANCRO OVAIO, IN ASSENZA CELLULE SI AMMALANO =
DA RICERCATORI INSUBRIA NUOVE PROVE SU SUO RUOLO, E' ANCHE
CAMPANELLO ALLARME

Milano, 7 mag. - (Adnkronos Salute) - E' un gene prezioso:
senza, le cellule dell'ovaio si ammalano di cancro. E' la scoperta di
un team di ricercatori italiani dell'universita' dell'Insubria. Gli
scienziati dell'ateneo lombardo studiano da tempo il gene RNASET2, che
si sta configurando sempre di piu' come una 'spia', un campanello
d'allarme della malattia. Nel loro ultimo lavoro, in pubblicazione su
'Pnas' (e gia' consultabile online sul sito della rivista), si sono
chiesti cosa succede a una cellula ovarica sana se la si priva del
gene in questione. Cosi' i genetisti del Dipartimento di scienze
teoriche e applicate guidati da Roberto Taramelli, ordinario di
Genetica umana all'universita' dell'Insubria a Varese, hanno avuto la
conferma del ruolo determinante di RNASET2, a distanza di due anni
dalla loro prima pubblicazione, sempre su Pnas: l'ipotesi formulata da
Taramelli, cioe' che l'assenza di questo gene avrebbe portato
all'insorgenza di un tumore, e' stata confermata.

"Questa - spiega lo scienziato - e' la dimostrazione formale del
ruolo cruciale di questo gene nella genesi tumorale, soprattutto dei
tumori ovarici, le cui basi biologiche sono a tutt'oggi estremamente
oscure e lacunose". Un tumore, quello ovarico, che fra i ginecologici
risulta essere il piu' letale, ricordano i ricercatori. Per i camici
bianchi e' un 'killer silente' per via dell'assenza di sintomi
specifici; porta alla morte della meta' delle pazienti e fa registrare
200 mila nuovi casi ogni anno nel mondo, di cui circa 4 mila solo in
Italia.

Nel primo studio i ricercatori varesini avevano trasferito il
gene in cellule tumorali ovariche e avevano constatato che la sua
azione era di inibire la crescita del tumore. Il passo avanti e' stato
valutare l'opposto, dunque cosa succede a una cellula sana privata del
gene. Nell'ambito della ricerca, gli scienziati hanno anche scoperto
che RNASET2 avrebbe un ruolo fondamentale durante le prime fasi della
formazione tumorale: avverte le cellule del fatto che qualcosa non sta
funzionando in modo corretto. "Una sorta di campanello d'allarme -
continua Taramelli - Ma questo gene fa qualcosa in piu' poiche'
'richiama', negli spazi dove le cellule stanno iniziando la loro corsa
verso la malignita', cellule immunologiche chiamate 'macrofagi' che
attuano una sorta di inibizione della crescita delle cellule
tumorali". (segue)

(Com-Lus/Zn/Adnkronos)
07-MAG-13 13:59

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TUMORI: ITALIA STUDIA GENE 'SPIA' CANCRO OVAIO, IN ASSENZA CELLULE SI AMMALANO (2) =
POTREBBE ESSERE MOLECOLA DA TESTARE COME TERAPIA

(Adnkronos Salute) - I risultati globali farebbero presumere che
il gene si configuri come un 'hub', un nodo della rete di molecole che
presiede ai processi cellulari e che intrattiene un numero elevato di
contatti con altre molecole. "E' chiaro, come ben sanno gli hacker,
che se si vuole far collassare una rete occorre colpire, appunto, gli
hub e non i nodi periferici, la cui inattivazione sarebbe
irrilevante", osserva Taramelli. Il gene RNASET2 sembra esercitare un
ruolo attivo nel promuovere un dialogo tra i diversi tipi cellulari
presenti nel microambiente in cui avviene la crescita tumorale. Questo
ruolo e' importante nella 'resistenza al tumore', spiegano i
ricercatori, ossia nella naturale capacita' dell'organismo di
controllare la crescita tumorale.

"Non dobbiamo dimenticare che, se e' ormai assodato che una
persona su 3 (di sesso maschile) e una su 4 (di sesso femminile) va
incontro all'insorgenza di una neoplasia nell'arco dei 70 anni di
vita, e' pur vero che 2 uomini su 3 e 3 donne su 4 sono resistenti.
Come mai? Io e il mio gruppo siamo convinti del fatto che il
'microambiente' interno, ossia la particolare architettura strutturale
e funzionale dei tessuti dei nostri organi, giochi un ruolo cruciale".

RNASET2, conclude Taramelli, "potrebbe rappresentare una delle
molecole da testare in ambito terapeutico, considerando che molecole
simili ma provenienti da specie diverse quali, tra le altre, la rana
sono attualmente in fase molto avanzata di sperimentazione
terapeutica, con risultati abbastanza promettenti. RNASET2 avrebbe il
vantaggio di essere una molecola proveniente dalla nostra specie e
quindi non andrebbe incontro alle abnormi reazioni immunologiche della
molecola ospite, che spesso limitano l'efficacia clinica".

(Com-Lus/Zn/Adnkronos)
07-MAG-13 14:05

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