MAMMA ALDROVANDI, HO SOPPORTATO TROPPO DA AGENTI-AVVOLTOI
CHI HA UCCISO MIO FIGLIO, USCITO DI GALERA, DEVE PERDERE DIVISA
(ANSA) - ROMA, 29 MAR - ''Hanno girato intorno per giorni e
giorni, gli avvoltoi. Con quel furgone e la scritta ''La legge
non e' uguale per tutti. I poliziotti in carcere, i criminali a
casa''. Prima in periferia, poi sempre piu' vicino al municipio,
dove io lavoro''. Lo afferma a Repubblica Patrizia Moretti,
madre di Federico Aldrovandi, dopo il sit-in degli agenti del
Coisp.
''Io mi chiedo - racconta - come faccio a essere viva? Mi
hanno chiamata madre coraggio ma non e' vero. Sono mamma e
basta. Sono una donna che vive nel nome del figlio. Tutto qui'',
''attorno a me, al di la' delle sigle e delle associazioni,
c'e' la forza di tante altre mamme. E' con questa forza che
siamo riuscite a raccontare la verita'''. ''Quella notte -
rievoca la madre del giovane - non e' stato compiuto un
omicidio, ma una strage. Perche' ha colpito al cuore tutti i
suoi amici, cosi' cancellando in loro ogni possibile speranza''.
Intervistata anche dalla Stampa, Moretti afferma che ''una
volta usciti di galera'', gli agenti che hanno ucciso suo figlio
''devono perdere la divisa''. ''Non riesco a pensare - aggiunge
- che con quello che hanno fatto siano stati solo sospesi dal
servizio''.
Sulla querela esposta contro gli agenti del Coisp autori del
sit-in, la madre di Federico Aldrovandi spiega: ''Ho deciso di
farlo quando hanno messo in dubbio l'autenticita' della foto di
mio figlio morto. Quella foto e' l'emblema della loro vergogna.
E' la prova che li ha inchiodati alle loro responsabilita'. In
tutti questi anni, anche se molti politici ci hanno manifestato
la loro solidarieta', noi ci siamo sentiti soli. Soli con il
nostro dolore e la memoria di Federico da difendere. Adesso sono
le istituzioni che devono fare qualcosa''.
(ANSA).
Y43-PNZ
29-MAR-13 10:29 NNNN
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