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sabato 4 gennaio 2014

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-01419 presentata da SERGIO PUGLIA lunedì 23 dicembre 2013, seduta n.157..si apprende da notizie di stampa, "il Fatto Quotidiano" del 29 novembre 2013, che il maresciallo in pensione della Guardia di finanza Giuseppe Carione, per 15 anni, dal 1989 al 2004, in servizio presso la compagnia di Aversa (Caserta) con il grado di maresciallo capo e la qualifica di verificatore fiscale, ha riferito ai magistrati di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) circa gli sversamenti di rifiuti nei campi in provincia di Caserta, zona definita "terra dei fuochi";..



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-01419
presentata da
SERGIO PUGLIA
lunedì 23 dicembre 2013, seduta n.157
PUGLIA, AIROLA, MANGILI, BUCCARELLA, CASTALDI, CAPPELLETTI, FUCKSIA, MARTON, COTTI, CRIMI, FATTORI, BOTTICI, BLUNDO, LUCIDI, BOCCHINO, CATALFO - Al Ministro dell'interno - Premesso che:
si apprende da notizie di stampa, "il Fatto Quotidiano" del 29 novembre 2013, che il maresciallo in pensione della Guardia di finanza Giuseppe Carione, per 15 anni, dal 1989 al 2004, in servizio presso la compagnia di Aversa (Caserta) con il grado di maresciallo capo e la qualifica di verificatore fiscale, ha riferito ai magistrati di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) circa gli sversamenti di rifiuti nei campi in provincia di Caserta, zona definita "terra dei fuochi";
Carione afferma di aver visto sotterrare rifiuti di ogni tipo nei campi tra Aversa, Lusciano e Parete, nella provincia casertana, attualmente adibiti a colture di fragole e che alcuni colleghi finanzieri informati dei fatti non avrebbero indagato;
il maresciallo si riferisce a fatti risalenti al 2002, portando all'attenzione degli inquirenti un'esperienza maturata sul campo. In particolare precisa che «gli appostamenti grazie ai quali scoprì lo smaltimento illegale di rifiuti tossici nelle campagne del casertano furono compiuti grazie alle "imbeccate" di colui che pochi anni dopo sarebbe diventato uno dei pentiti di camorra più ascoltati dalla magistratura campana: l'imprenditore Gaetano Vassallo, il "ministro dei rifiuti" del clan Bidognetti, uno dei principali accusatori di Nicola Cosentino nel processo Eco4. Vassallo, che all'epoca si era ritagliato il ruolo di "informatore" della polizia giudiziaria, mosso forse anche dallo scopo di eliminare dal mercato qualche concorrente al suo business, avvisò il maresciallo e l'allora comandante della compagnia di Aversa "che era in atto, in Agro, tra Aversa e Lusciano (o Parete) un grosso traffico di rifiuti pericolosi smaltiti su terreni agricoli da parte dei fratelli Roma (Elio e Generoso) di Trentola Ducenta"»;
inoltre Carione avrebbe riferito ai magistrati che: «"Osservammo alcuni camion con cassoni che scaricavano su una tenuta di terreno agricolo, incolto e senza piante, grossi quantitativi di fanghi umidi di colore grigio scuro, mentre un grosso escavatore meccanico provvedeva immediatamente ad occultarli sotto terra. Tale camion entrava in una fabbrica di trattamento rifiuti con impianto industriale sita alla periferia nord di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, nelle immediate adiacenze della strada che porta a Ischitella ed attigua a un ristorante denominato Il Mericano. Da quel momento non ho saputo più nulla - afferma Carione - e, per quanto mi è dato sapere, non venne informata l'autorità giudiziaria. Non venne effettuato alcun sequestro di terreno agricolo, ove venivano occultati i rifiuti, né sequestrati automezzi, né vennero effettuati arresti di individui seppure vi era la flagranza di una serie di reati ambientali, sanitari, associativi, riciclaggio e fiscali"»;
Carione è parte lesa di un procedimento penale nato dai suoi esposti contro alcuni alti ufficiali della Guardia di finanza, denunciati per presunti occultamenti di inchieste e accertamenti fiscali;
considerato che il maresciallo Giuseppe Carione avrebbe affermato che «"se per anni è stato possibile sversare nei campi della Terra dei Fuochi qualsiasi genere di veleno, questo è avvenuto anche grazie al silenzio di pezzi dello Stato, che dovevano controllare i luoghi e perseguire i criminali. Ma qualcuno non ha fatto il suo dovere"»,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno avviare un'indagine, ferma restando l'autonoma valutazione da parte dell'autorità giudiziaria, in merito ai rilevanti fatti esposti ed alle eventuali responsabilità personali dei soggetti coinvolti a qualunque titolo, finalizzata a valutare il corretto adempimento dei compiti e degli ordini di servizio.
(4-01419)

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