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mercoledì 26 marzo 2014

Salute: arriva terapia monosettimanale contro diabete tipo 2 =


Salute: arriva terapia monosettimanale contro diabete tipo 2 =
(AGI) - Milano, 26 mar. - Ogni 60 minuti 3 italiani muoiono per
cause riconducibili al diabete: un'epidemia globale con cui
convivono 4 milioni di connazionali e 382 milioni di persone
nel mondo. Una malattia "subdola" per il 60% dei diabetici
italiani, vissuta come un peso nelle attivita' di ogni giorno e
anche come fonte di grande imbarazzo in 1 caso su 3. Punto di
vista opposto, invece, per chi osserva il diabete dal di fuori:
1 italiano su 5 non ne percepisce, infatti, la gravita' e il
forte impatto sulla qualita' di vita. Inoltre, molti falsi miti
sono radicati nella popolazione: ad esempio, piu' di 1 persona
su 2 e' convinta che chi ha il diabete mangia troppi dolci. E'
cio' che emerge dall'indagine "Il sapore amaro del diabete",
promossa da AstraZeneca e realizzata da Doxa Pharma in
occasione dell'arrivo in Italia dell'exenatide a rilascio
prolungato, il primo farmaco a somministrazione monosettimanale
per migliorare il controllo glicemico nei pazienti con diabete
di tipo 2. (AGI)
red/Cre (Segue)
261611 MAR 14
Salute: arriva terapia monosettimanale contro diabete tipo 2 (2)=
(AGI) - Milano, 26 mar. - L'indagine e' stata condotta su un
campione di duemila italiani rappresentativi della popolazione
maggiorenne, tra cui circa 160 pazienti diabetici. Il diabete
e' una condizione cronica che ha l'effetto di "amplificare"
altri disturbi e malattie. Non sorprende che il 55% dei
diabetici intervistati soffra di ipertensione e l'11% abbia
affrontato un infarto o un ictus (contro percentuali che si
fermano rispettivamente al 17% e all'1% nei non-diabetici): si
sa, infatti, che l'iperglicemia puo' danneggiare i vasi
sanguigni e favorire malattie cardiovascolari. Colpisce,
invece, che 1 diabetico su 4 si senta depresso, con
un'incidenza piu' che raddoppiata rispetto alla popolazione
generale (11%). Il perche' del legame a doppio filo con il
"male oscuro" va probabilmente ricercato nel condizionamento
che il diabete ha sulla vita di tutti i giorni: infatti, quasi
3 pazienti su 4 (il 71%) considerano il diabete un "peso
quotidiano" a causa delle regole e delle scadenze che la
terapia impone (alimentazione, attivita' fisica, farmaci).
L'effetto "amplificatore" del diabete si conferma anche per le
malattie reumatiche come l'artrite o l'artrosi (39% vs 17%),
l'asma (27% vs 11%), la bronchite cronica (20% vs 6%) e perfino
il tumore (4% vs2%). E' noto che esistono 2 tipi di diabete, ma
dall'indagine emergono anche 2 percezioni differenti e opposte
della malattia. Per chi convive ogni giorno con il diabete si
tratta di una condizione imbarazzante, tanto che il 42% si
vergogna molto a iniettarsi l'insulina in pubblico e il 33%
anche a misurarsi la glicemia, motivo per il quale si cerca
spesso un luogo appartato per non disturbare gli altri (36%).
Inoltre, i pazienti soffrono molto a causa delle continue
rinunce che la malattia implica (16%): a pesare maggiormente,
per 1 diabetico su 4, sono i sacrifici a tavola e spesso anche
il dover rinunciare al ristorante (16%). Non solo: i pazienti
credono di essere una zavorra per famigliari (14%), amici (13%)
e colleghi (11%). La percezione della malattia cambia
radicalmente tra i non-diabetici. Da un lato gli italiani
sottovalutano l'impatto della malattia sulla qualita' di vita
(ad es. il 47% non si accorge di come il diabete comporti
continue rinunce, il 55% non da' peso ai sacrifici alimentari,
il 63% non crede che possa impattare sul lavoro e il 71% non
pensa che il diabete rovini le feste). Dall'altro, gli italiani
demoliscono lo "stigma diabete", rivelando come spesso si
tratti di un "auto-stigma": infatti, piu' di 1 persona su 3 non
percepisce il diabetico come un "peso" e il 55% non e'
infastidito da una misurazione in pubblico della glicemia. Con
quale immagine i diabetici raffigurano la propria malattia? I
pazienti, pensando a un animale, non hanno dubbi e il 60%
associa il diabete a un serpente. Non e' un caso se si pensa
che l'aggettivo piu' utilizzato per descrivere la malattia, da
1 paziente su 4, e' proprio "subdolo". Gettonate anche le
immagini del topo (15%), che richiama il carattere
sgusciante/asintomatico del diabete, e dell'elefante (11%), che
invece sottolinea quanto sia una condizione ingombrante,
difficile da gestire. Percezione opposta, anche in questo caso,
da parte di chi il diabete non ce l'ha: la grande maggioranza
degli italiani, 1 su 3, lo considera "affrontabile" e appena il
12% lo ritiene "invalidante". (AGI)
red/Cre
261611 MAR 14

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