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sabato 11 novembre 2023

Il serpente boa Constrictor Usa e il castoro Cuba (a cura di Enrico Corti)


Il serpente boa Constrictor Usa e il castoro Cuba

L’embargo economico su Cuba voluto dagli Usa nel 1960, che dura quindi da ben 63 anni, fu motivato per “ripristinare la democrazia e il rispetto dei diritti umani negati dal comunismo “; in realtà è stato fatto per difendere i padroni del vapore e stritolare l’economia dell’isola ribellatasi  dal militare biscazziere e puttaniere degli americani Fulgencio Battista.

Il rapporto dell’ONU spiega che “ai prezzi attuali, i danni accumulati per l’applicazione di questa politica unilaterale di Washington contro l’Isola caraibica ammontano a oltre 159 miliardi di dollari”. Solo tra marzo 2022 e febbraio 2023 “il blocco ha causato danni a Cuba stimati nell’ordine di 4,9 miliardi di dollari. Ciò implica un impatto di oltre 405 milioni di dollari al mese, oltre 13 milioni di dollari al giorno e più di 555mila dollari ogni ora”.

Donald Trump, designando Cuba tra le nazioni “sponsor del terrorismo”, ha introdotto nell’embargo altre 22 misure restrittive. Joe Biden, ha mantenuto tutte le limitazioni.

Il 2 novembre 2023 per la 31°volta l’ONU ha votato “la cessazione dell’embargo; economico, commerciale e finanziario“; solo lo 0,2% ha votato contro; “Usa, Israele e Italia con pochi altri“. Anche Dopo l’ennesimo atto compiuto dall’Onu, ancora oggi gli Usa non ne rispettano le volontà. Questa è la dimostrazione di quanto la propagandata democrazia americana sia falsa, perché disprezza le rappresentatività dei popoli; nella realtà nasconde una volontà imperialistica; finanziaria, economica e politica.

Malgrado i disegni criminosi degli Usa e le grandi difficoltà create loro, i cubani hanno saputo sviluppare la loro economia e la politica dei diritti grazie all’attaccamento e l’amore verso il loro sistema sociale. Ne è un esempio il comportamento degli atleti cubani nei giuochi Panamericani disputate a Santiago del Cile tra il 20 ottobre e il 5 novembre di quest’anno; contro ogni previsione e a dispetto delle iettature pregiudiziali ideologiche gestite dai paesi filo-Usa; le Nazionali sportive Cubane hanno vinto 30 medaglie d’oro; 22 d’argento e 17 di bronzo; per un totale di 69 medaglie.

Gli Usa con 332 milioni abitanti (il 50,18% sul totale delle popolazioni dei tre Stati che ammonta a 558 milioni), ha vinto 286 medaglie (pari al 5,95% delle 560 medaglie totali vinte dai tre paesi); il Brasile con 215 milioni di abitanti sul totale dei tre (38,53%), ha vinto 205 medaglie (il 3,85% sul totale); Cuba, pur avendo solo 11 milioni di abitanti (pari allo 0,2% sui tre), ha vinto 69 medaglie, (cioè il 12,11 % sul totale delle medaglie vinte complessivamente da Usa, Brasile e Cuba.

Il buon esito dei Cubani è la risultanza della formazione educativa e sportiva di massa avuta; come nascono indistintamente tutti i Cubani hanno diritto alla salute; allo studio; al lavoro ma anche allo sport. In Italia i campioni di livello internazionale sono tennisti, o del golf, o del polo; lo sporto popolare del ciclismo non ha più italiani; nel campionato italiano del calcio dominato dal business a partire dai suoi dirigenti che pensano solo agli accordi da fare con le società televise a discapito degli sportivi, gli stranieri sono 343, il 62%; le palestre per i giovani sono le strade e le piazze.  

Senza pretendere semplicistiche ed esagerate comparazioni; e senza cadere nello sciocco sistema competitivistico e concorrenzionalista a oltranza della “cosiddetta società occidentale“, imperniata tutta sulla interessata propaganda consumistica; il dato sportivo è la prova della differenza esistente tra società dei consumi e delle disuguaglianze e società dei bisogni comuni e dell’egualitarismo.

Enrico Corti

11 novembre 2023   

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